A caccia del bestseller dalle monache a Salazar (passando per registi e misteri letterari)

Fra gli stranieri più attesi, il premio Pulitzer Cohen, l’americana Lauren Groff e il Goncourt Mbougar Sarr Ma anche Giménez-Bartlett e l’esordio noir di Michael Mann. E gli inediti del Pessoa "politico"

A caccia del bestseller dalle monache a Salazar (passando per registi e misteri letterari)

Difficile rintracciare una tendenza o una coerenza, tranne quelle di anniversari, ritorni di nomi arcinoti, sèguiti di saghe e trilogie, premiati illustri e obblighi editoriali di botteghino e di genere: ogni editore, o forse sarebbe meglio dire ogni editor, per questa rentrée autunnale 2022 dal punto di vista dell'aggressività promozionale parte un po' in sordina e sembra andare per la sua strada, alla sommessa ricerca della pietra filosofale o della gallina dalle uova d'oro che scali le classifiche di vendita nei mesi precedenti le strenne. Potrebbe anche essere un buon segno, magari un indizio dell'atteso ritorno del flair come linea guida, «fiuto» che tanto fece in passato per la nostra editoria e che pare essersi perduto nei meandri del digitale e dello scrittore-brand.


GLI STRANIERI PIÙ ATTESI


In autunno tante ultime prove di bei nomi tutti da testare. Si comincia il 7 settembre per Bompiani con Matrix, di Lauren Groff, nella prestigiosa traduzione di Tommaso Pincio. Siamo in Inghilterra, nel Dodicesimo secolo e Marie è una vera outsider: bandita dalla corte, sola, figlia illegittima, colta, destinata alla clausura circondata da inquietanti monache. Chi nasce per il potere tuttavia è in grado di scovarlo ovunque e Marie fa dell'abbazia un'impresa e un simbolo di indipendenza culturale e di genere. Il mondo non approva, stigmatizza e infanga. La Groff è la campionessa di vendite globali di Fato e furia e tiene senza retorica le redini di una storia che si fa dichiaratamente modello per il post-femminismo dell'oggi. Un altro grande americano, Russell Banks, cifra differente e due generazioni indietro, torna con Einaudi e il romanzo I tradimenti, dove descrive epifania e nemesi di Leonard Fife, eroe del cinedocumentario. Una vita passata a girare «storie vere» per smascherare altri, ormai anziano e malato dovrebbe raccontarsi. Ma la sua ultima intervista si rivela lo scoop più importante: quello su se stesso. Ghiotta anche l'uscita di Joshua Cohen per Codice: vincitore del Pulitzer per la narrativa 2022 e tradotto da Claudia Durastanti, lo scrittore arriva in Italia il tour parte a Pordenonelegge il 17 settembre - con I Netanyahu. Siamo al Corbin College, Stato di New York, nel 1959 quando Ruben Blum, professore di Storia, accompagna per un weekend rivelatore lo studioso israeliano Ben-Zion Netanyahu, padre del Benjamin che diventerà Primo ministro di Israele. Ispirato alla storia raccontata a Cohen dal critico Harold Bloom, una commedia - polemica, provocatoria e verticale - sulle radici ebraico americane e sull'identità. Meritano citazione La vita prima dell'uomo (Ponte alle Grazie), romanzo del 1982 in cui Margaret Atwood mette in scena un triangolo amoroso; Melancolia (La nave di Teseo), del più volte candidato al Nobel Mircea Cartarescu, trilogia di narrazioni su cambiamento, solitudine, amore e quattro bei ritorni: Pascal Mercier (quello di Un treno di notte per Lisbona) con un romanzo sull'amore per il libri, Il peso delle parole (Fazi); il fuoriclasse W. G. Sebald con Tessiture del sogno (Adelphi); Pierre Lemaitre con la storia di una famiglia francese in Libano nel 1948, Il gran mondo (Mondadori) e Livia Manera Sambuy con Il segreto di Amrit Kaur (Feltrinelli).


NERI OLTRE IL GENERE


Mohamed Mbougar Sarr, senegalese, classe 1990, si cimenta in un vero giallo letterario sulla maledizione della scrittura con La più recondita memoria degli uomini (e/o), vincitore del Gouncourt 2021, mezzo milione di copie vendute solo in Francia e in uscita in 34 Paesi. Narra di Diégane, giovane scrittore senegalese trapiantato a Parigi, e della sua bohème personale e culturale. La svolta avviene quando nel 2018 si imbatte nel capolavoro di un suo connazionale, scritto nel 1938, causa di scandalo, tolto dal mercato, oggetto di distruzione. Per Diégane è ossessione e pretesto per narrare la storia non solo del Senegal nel Novecento, ma anche di Francia e Argentina. Ci riprova con un secondo romanzo il pluripremiato Douglas Stuart, Booker Prize 2020 per Storia di Shuggie Bain, pubblicato in Italia da Mondadori. Con Il giovane Mungo mette insieme un ritratto di classe operaia, amore omosessuale e violente gang scozzesi: Mungo il protestante nasconde l'amore con James il cattolico alla machista Glasgow, ma soprattutto al fratello Hamish, capo di una banda locale. I due sono braccati da un mondo brutale e implacabile, in cui è inclusa la madre di Mungo.
Attesissimi anche il nuovo titolo di Alicia GiménezBartlett (Sellerio) con il primo caso delle due ispettrici sorelle Berta e Marta Miralles, La presidente, in cui la presidente della Comunità Valenciana viene trovata morta in un lussuoso hotel di Madrid; In superficie (Rizzoli) di Olivier Norek, che attinge per i suoi noir all'esperienza nella polizia giudiziaria e che qui racconta di una capitana del nucleo antidroga di Parigi spedita in un piccolo paese della Francia del Sud dopo che il suo volto è stato deturpato da uno spacciatore; il debutto nella narrativa del regista e produttore americano Michael Mann con il romanzo Heat 2 (HarperCollins), scritto con l'autrice di thriller bestseller Meg Gardiner. Ispirato al suo film di culto Heat- La sfida, si svolge sette anni prima.


POLITICA LETTERARIA


D'obbligo partire da M. Gli ultimi giorni dell'Europa, terzo romanzo della serie bestseller di Antonio Scurati dedicata al fascismo e a Benito Mussolini, che sarà in libreria per Bompiani il 14 settembre, dedicato al triennio 1938-40. Dopo M. Il figlio del secolo, vincitore del Premio Strega 2019, in vetta alle classifiche per due anni consecutivi, in corso di traduzione in quaranta Paesi, diventato uno spettacolo teatrale e una serie televisiva di prossima realizzazione, e M. L'uomo della provvidenza, il nuovo romanzo si concentra sugli anni delle leggi razziali e dell'alleanza con la Germania nazista. Promette bene Il dio disarmato di Andrea Pomella (Einaudi), sul rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse e il massacro dei cinque agenti della scorta. Definito come romanzo scritto con la tecnica del «realismo traumatico» in stile Warhol, ovvero messa in scena della percezione individuale e collettiva e non della verità storica, il libro fa alternare nella narrazione testimoni oculari, brigatisti, politici, uomini della scorta e personaggi storici vissuti secoli prima con l'evento che «si replica all'infinito, perennemente identico a se stesso», osservato ogni volta da una prospettiva diversa. Farà discutere la traduzione sinora inedita di Sul fascismo, la dittatura militare e Salazar di Fernando Pessoa (Quodlibet), uscito in Portogallo nel 2015: 123 testi editi e inediti sul fascismo italiano, la dittatura militare in Portogallo (1926-1933) e l'Estado Novo creato da António de Oliveira Salazar nel 1933 prose saggistiche, articoli di giornale, poesie, abbozzi e appunti riuniti per la prima volta per mettere forse ordine nel controverso dibattito sulle propensioni ideologiche del poeta e scrittore. Distopico invece Il sangue delle bestie del belga Thomas Gunzig (Marcos y Marcos): Tom, uno splendido cinquantenne, salva una donna dalle grinfie di un violento. La sconosciuta rivendica una identità fluida a dir poco originale: quella di una vacca geneticamente modificata, con l'aspetto da attrice porno e il desiderio costante di erbetta fresca.


ITALIANI SOTTO AUTO-OSSERVAZIONE


Generazione fallita quella dei 50enni di oggi, secondo Sinceramente non tuo di Leonardo Colombati, in uscita per Mondadori il 20 settembre: il protagonista Antonello Durante, fotografo rovinato dall'avvento del digitale e separato dalla moglie amatissima, scompare. Il suo migliore amico, romanziere di successo, sa che l'uomo è impegnato in una fuga on the road all'indietro, a bordo di una vecchia 500, per ritrovare i sogni anni Ottanta e le vibrazioni rock che lo hanno formato. Anche le tre novelle di Uscire dal mondo del premio Strega Edoardo Albinati (Rizzoli), in arrivo il 30 agosto, si misurano con isolamento, esclusione e infelicità, visti dagli occhi di un detenuto in equilibrio sopra la follia, un artista misantropo e una ragazza malata, mentre Colette Shammah in Dietro la porta chiusa e Andrea Canobbio ne La traversata notturna (entrambi per La nave di Teseo) si misurano con due romanzi sulla memoria familiare; nel primo le parole sbloccano meccanismi dolorosi cristallizzati da anni, nel secondo il male oscuro di un padre intrappola, nel dopoguerra, una intera famiglia.

Sempre famiglia per la saga dei Crescimanno in Arrocco siciliano di Costanza di Quattro (Baldini+Castoldi) e due segnalazioni che stanno a metà tra narrativa e memoir: il rapporto di Alessandro Piperno con Marcel Proust, idolo e totem di un'intera esistenza letteraria, narrato in Proust senza tempo (Mondadori) e quello di Giorgio Boatti con il fratello schizofrenico e mezzo secolo di manicomi in Abbassa il cielo e scendi (Mondadori).

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