Il comune di Milano mette on-line i disegni attribuiti a Caravaggio

Ora sono disponibili gratis sul sito del comune che ha deciso di metterli a disposizione del pubblico per "un'operazione di trasparenza". Per settembre una giornata di studio sul fondo Peterzano. E intanto si consultano gli avvocati sullo sfruttamento delle immagini

Il comune di Milano mette on-line i disegni attribuiti a Caravaggio

Tante polemiche caravaggesche a qualcosa sono comunque servite. Dopo che da giorni gli esperti discutono se quasi un centinaio di disegni presenti nel fondo Simone Peterzano sono o meno da attribuirsi a Michelangelo Merisi, dopo che l' e-book scritto dai due studiosi che hanno fatto questa contestata scoperta, Adriana Conconi Fedrigolli e Maurizio Bernardelli Curuz, ha fatto andare in palla il server di Amazon, dopo polemiche infinite sulla qualità delle immagini digitali che non consentirebbe di fare illazioni sulla mano del disegnatore... dopo tutto questo il comune di Milano ha fatto la sua mossa.

Schizzi e abbozzi sono ora disponibili sul sito del Comune del capoluogo lombardo, all'indirizzo www.comune.milano.it nella sezione News, i 96 disegni del Fondo Peterzano, di proprietà del Comune (1378 disegni), attribuiti da due studiosi al Caravaggio. Ciascuna immagine è accompagnata da una scheda con i numeri d'inventario e il soggetto raffigurato, redatta dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco. Non solo a partire da giovedì 12 luglio le immagini e le relative schede informatizzate saranno disponibili e consultabili da tutte le postazioni informatiche delle biblioteche civiche milanesi, all'indirizzo http://graficheincomune.comune.milano.it/ e digitando nella maschera diricerca «Fondo Peterzano». Sullo stesso motore di ricerca sono inoltreconsultabili oltre 30.000 schede con immagini di opere grafiche o librarie finora informatizzate, facenti parte delle seguenti raccolte civiche del Castello Sforzesco: Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, Civico Gabinetto dei Disegni, Civica Raccolta delle Stampe «Achille Bertarelli». Tra queste il codice di Leonardo da Vinci conservato alla Biblioteca Trivulziana.

L'arrivo delle immagini «open source» è una buona notizia e disinnesca ogni polemica sull'operazione "commerciale" fatta dai due studiosi caravaggeschi, visto che l'e-book in quattro lingue e due volumi, dal titolo «Giovane Caravaggio. Le opere ritrovate», è commercializzato da Amazon al prezzo di 13,20 euro al volume e la sua pubblicazione è stata secondo molti un'operazione troppo rapida e poco scientifica. Infatti, ieri l'assessore alla cultura (Stefano Boeri) ha anche comunicato che ha richiesto all'Avvocatura del Comune una verifica della correttezza delle procedure di consultazione e pubblicazione seguite dagli autori dei due e-book pubblicati nei giorni scorsi.

Ora chi le vuole vedere gratis, e con una risoluzione più che accettabile può farlo... Certo c'è da dire che in Italia come al solito le cose si fanno molto in fretta solo se scoppia la polemica, se fossero state digitalizzate e messe on line prima, in quanto fondo Peterzano (bellissimo e preziosissimo di per s´) forse ci sarebbe stata anche meno polemica... Ma tant'è, meglio tardi che mai. Lo stesso comune parla di «un'operazione di trasparenza... per evitare commercializazioni di materiali che ci appartengono», precisando che i materiali messi on line sono numerossimi e che essendo il patrimonio culturale milanese amplissimo è inevitabile che nelle tempistiche ci siano delle scelte. E tra questi schizzi quelli su cui si concentreranno gli esperti, in taluni casi, non saranno quelli che più attirano l'attenzione dei profani - le composizioni più complesse o i volti - bensì alcuni studi come quelli di gambe maschili (come il foglio 4875/1258 A 1717/525), oppure gli studi di piedi e di mani... È noto ad esempio che nel ritrarre i calcagni il pur geniale Caravaggio aveva i suoi problemi... Quindi in quegli studi potrebbe esserci una sorta di firma, qualcosa che vada al di là delle semplici similitudini iconografiche... Ma gli esperti ne discuteranno a lungo. Anche perché comunque il digitale tratto dai microfilm è quel che è come spiegano dal comune «comunque dettagli e colori vanno persi...».

Infatti a settembre è in programma una giornata di studi «che serva anche per confrontare e portare a conoscenza di un pubblico più vasto le diverse metodologia di lettura critica dei disegni» dove verranno esposti anche parte degli schizzi del fondo».

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