Horrorstor, se il catalogo degli acquisti diventa un horror

Horrorstör è un romanzo horror che riscrive le regole del genere legato alle case infestate e lo trasforma in un feroce, ma geniale attacco al consumismo

Horrorstor, se il catalogo degli acquisti diventa un horror

Grady Hendrix è un autore che, già nel 2020, si era fatto notare con il suo Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe: un romanzo che portava a nuova vita il genere horror legato al mondo dei vampiri, trapiantandolo nel sud degli Stati Uniti d'America, all'interno di un gruppo di lettura di signore per bene che andavano a caccia di true crime. Con Horrorstör lo scrittore compie un'operazione molto simile: prende gli stilemi del genere horror, soprattutto quelli legati al sottogenere delle case infestate, e li trasforma nella loro variante moderna, dove a fare paura non sono più le vecchie magioni di nobili decaduti, ma lo sfavillante mondo dello shopping compulsivo e, nello specifico, di un magazzino di arredamento a basso costo che strizza palesemente l'occhio a Ikea.

La trama del romanzo ruota intorno al personaggio di Amy, una donna che non sa cosa vuole dalla vita e che appare senza una direzione, costretta a fare i conti con i debiti che non riesce mai a saldare del tutto e la sensazione di essere costantemente con l'acqua alla gola. L'unico punto fermo nella vita di Amy è il suo lavoro come commessa nel negozio di Orsk, il grande punto commerciale che promette di poter arredare la propria casa con prezzi ancora più competitivi rispetto a quelli di Ikea. Peccato però che Amy non ami affatto il suo lavoro, né la filiale in cui svolge le sue otto ore lavorative ogni giorno. Nella speranza di poter ottenere presto un trasferimento, Amy accetta la richiesta del suo supervisore Basil: quest'ultimo le chiede di rimanere oltre l'orario di chiusura del negozio per sorvegliare l'area, a seguito di numerosi eventi strani. Tra mobili distrutti, sporcizia lasciata in giro e altri fatti apparentemente senza spiegazione, Basil vuole cogliere con le mani nel sacco i responsabili del disordine in negozio. Ma né lui né Amy possono immaginare quello che li aspetta e una notte di sorveglianza si trasforma in un vero e proprio incubo ad occhi aperti.

In Horrorstör Grady Hendrix svolge un lavoro eccellente da qualsiasi punto di vista. Come appassionato di horror, lo scrittore riempie le sue pagine di rimandi al genere: da Shining di Stephen King a L'incubo di Hill House di Shirley Jackson, passando anche per The Others, il film con Nicole Kidman. Il romanzo rappresenta dunque un vero e proprio spettacolo per i lettori che sono appassionati al genere e che non perderanno l'occasione di provare un brivido di paura risalire lungo la schiena man mano che la lettura procede. Questo perché Horrorstör si fa forte anche di un ritmo pressoché perfetto: senza inutili digressioni o elementi narrativi messi in mostra tanto per fare scena, il romanzo è di quelli da cui è difficile staccare lo sguardo, quelli cioè che invogliano il lettore a voltare pagina dopo pagine, in un misto di tensione, paura e curiosità.

Allo stesso tempo, però, l'autore è molto abile perché non si "accontenta" di scrivere un perfetto romanzo horror quasi postmoderno. Al contrario, usa il genere per ampliare il suo discorso e mettere sullo stesso piano il tema delle case infestate e del senso di prigionia che provocano per attaccare il consumismo, quel bisogno sfrenato allo shopping dell'epoca attuale che molto spesso porta alla distruzione dei dipendenti, come se questi non fossero altro che macchine da sfruttare fino all'ultimo guizzo di energia, per poi abbandonarli al proprio destino, ignorando la retorica dell'essere "una famiglia" che molti esercizi commerciali usano per fare leva sugli acquirenti. Se in Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe Hendrix usava la figura del vampiro per parlare di razzismo, in quest'opera utilizza l'idea della casa infestata per parlare di ciò che non funziona di un sistema economico pieno di retorica, di motivatori che ripetono a pappagallo frasi fatte e che sfruttano il bisogno di lavorare.

A tutto questo si aggiunge anche un forte impatto visivo che di certo non deve essere sottovalutato. Horrorstör si presenta all'occhio del lettore come un vero e proprio catalogo d'acquisto. Sin dalla copertina appare evidente la voglia di "prendere di mira" negozi come Ikea.

Il risultato è un libro che spicca immediatamente dagli scaffali della libreria e che, anche al suo interno, offre immagini dettagliate e l'inchiostro blu che danno proprio l'idea di avere tra le mani una lista di oggetti da acquistare, rispetto a un romanzo da leggere. Tutti questi elementi, messi insieme, fanno sì che Horrorstör si presenti come un libro assolutamente geniale, studiato in ogni minimo suo dettaglio e imperdibile.

Horrorstör

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