Nel mercato editoriale americano ormai è guerra aperta tra colossi. Soprattutto per quanto riguarda il settore degli e-book. E in un clima conflittuale che diventa sempre più caldo niente di meglio che avere 007 al proprio servizio. Questo devono aver pensato ai piani alti di Amazon, la più grande editore/libreria on-line del mondo con sede a Seattle. Il settore Publishing dell'azienda ha reso noto martedì di aver acquistato una licenza decenale per pubblicare negli Usa tutta la produzione di Ian Fleming relativa a James Bond. Questo accordo che riguarda sia il settore cartaceo che quello degli e-book è nato dopo un lungo "corteggiamento" degli eredi Fleming che da tempo stavano ragionando sulla strategia migliore per promuovere i romanzi dedicati a 007 nel mercato giovanile. Insomma in quella fascia di età che conosce Bond quasi esclusivamente attraverso i film. E Amazon ha vinto la partita proprio grazie alla sua capacità di garantire un merchandising incrociato proprio tra libri, colonne sonore e dvd. Ad uscirne scippata è la Penguin (una costola del colosso Pearson) che deteneva precedentemente i diritti sul cartaceo. Ma è da mesi che le strategie editoriali di Amazon si rivelano vincenti pur provocano forti tensioni. Nei primi giorni di febbraio Barnes & Noble aveva dichiarato guerra al colosso web rifiutandosi di vendere le pubblicazioni cartacee di Amazon nelle sue librerie. Il motivo? Una ritorsione per gli accordi di distribuzione esclusivi che Amazon ha stretto con editori, agenti e anche singoli autori.
Ora il caso Fleming che è il primo passo di una strategia per mettere le mani in via esclusiva su una serie di autori considerabili ormai dei classici (Fleming da solo ha venduto cento milioni di libri nel mondo a partire dagli anni '50) segna un nuovo punto a favore di Amazon per la conquista del mercato. E tra l'altro arriva a stretto giro di posta dopo un'altro successo, meno mediaticamente clamoroso, ma altrettanto importante. Il dipartimento di giustizia Usa ha citato in giudizio la scorsa settimana la Apple e altre cinque tra le più grandi case editrici del mondo, accusandole di aver fatto cartello per aumentare il costo degli e-book danneggiando così i consumatori.
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