L'insaziabile Saviano: ora aspira pure al Nobel

L'autore di "Gomorra" fa l'elogio della Aleksievic e del genere della non-fiction, autoassolvendosi dalle accuse di plagio. Non sia mai che il prossimo Premio tocchi proprio a lui...

L'insaziabile Saviano: ora aspira pure al Nobel

In un articolo di non-fiction c'è un giornalista che entra in chiesa, si siede all'organo e inizia a suonare il Te Deum. È molto felice, perché il comitato che assegna i premi Nobel ha appena canonizzato un genere letterario che gli è molto caro e in cui è particolarmente esperto.

Per chi non l'avesse capito, il giornalista in questione è Roberto Saviano, che stamattina gongola dalle colonne di Repubblica giubilando per la vittoria di Svetlana Aleksievic nel Nobel per la Letteratura. L'autore di Gomorra definisce il trionfo della scrittrice bierlorussa niente meno che una "rivoluzione culturale", un "terremoto" che sovverte "il mondo esatto del positivismo protestante anglosassone".

All'edizione 2015 del Nobel Saviano ascrive il merito d'aver demolito la distinzione tradizionale tra fiction e non fiction. Una "questione epistemologica" bruciante, un aut-aut ormai insopportabile, messo definitivamente fuori gioco dallo sdoganamento della non-fiction. Genere in cui trionfa non solo la trionfatrice del Nobel, ma anche la folta schiera dei Truman Capote, Tomàs Eloy Martinez, Corrado Stajano, Goffredo Parise, Ermanno Rea, Giorgio Bocca, Ryszard Kapuściński, Micheal Herr...

Altrettanti numi tutelari, preziosissimi nella difesa imbastita da Saviano contro le accuse di plagio rivolte al suo libro "Zero zero zero". Accuse che arrivano dall'americano The Daily Beast e che stroncano Saviano con parole inequivocabili che vale la pena di ricordare: "un pasticcio di libro, una serie di storie in cerca di una narrativa coerente, dove a eventi globalmente insignificanti è assegnato un grande significato storico, e tutti gli altri fatti sono sempre gonfiati e sovraccaricati nella scrittura."

Ma non è tutto. Quelle critiche erano corroborate da accuse ben più pesanti, chiarissime sin dal titolo: essenzialmente, quella di plagio.

Peccato che oggi

Saviano difenda da questa accusa autori che non ne sono stati sfiorati, senza difendere se stesso. Come ha commentato stamattina Mario Sechi, una difesa per interposto autore. Il prossimo passo sarà l'autocandidatura al Nobel?

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