Made for love e la minaccia della tecnologia: progresso o incubo?

Made for love è un romanzo grottesco che si interroga su quali sono i limiti da imporre alla tecnologia e quali sono quelli che, invece, sono già stati superati

Made for love e la minaccia della tecnologia: progresso o incubo?

Prima di essere una serie HBO sbarcata su Sky, Made for love è il libro di Alissa Nutting arrivato in Italia grazie alla collana Oscar Fabula di Mondadori, con la traduzione di Sara Puggioni, e che affronta un quesito morale tutt'altro che scontato: a che punto la tecnologia è un'alleata e quand'è che si trasforma in una minaccia? A ben pensarci si tratta di un interrogativo tutt'altro che nuovo: se Asimov si era già interrogato sul progresso con le sue leggi della robotica, sono molti i prodotti che oggi si domandano quanto sia lecito dare tutta la propria fiducia a una tecnologia che sembra in grado di superare l'umanità stessa. Basti pensare al romanzo L'indice della paura di Robert Harris, appena diventato una serie con Josh Hartnett, in cui un'intelligenza A.I. prendeva il sopravvento sul suo creatore. Con toni molto meno fantascientifici e più (volutamente) grotteschi, Made for Love è un romanzo che dipinge un futuro in cui ogni cosa nella vita di una persona può essere gestita da una macchina.

Made for love: un mondo non così distopico

La storia è quella di Hazel, una donna che decide finalmente di liberarsi da una relazione tossica dopo dieci anni di privazione emotiva. Una decisione, quella di fuggire, che arriva a seguito di una richiesta alquanto bizzarra: suo marito, infatti, le ha chiesto di collegarsi a lui tramite un chip nel cervello che gli avrebbe permesso di essere una sola mente e di sapere sempre dove si trovava. Vedendo minacciata l'ultima goccia della sua unicità come essere umano e consapevole di non voler diventare ancora di più una cavia e una marionetta nelle mani del marito Hazel scappa. Suo marito Byron - Ceo e fondatore della Gogol Industries - non è però disposto a lasciarla andare tanto facilmente e utilizzerà ogni strumento a sua dispozione per ritrovare sua moglie e prenderne di nuovo il controllo.

La trama di Made for love si dipana su quello che potrebbe essere considerato un mondo distopico: sono infatti molti gli indizi che lasciano pensare a una realtà quasi aliena: dalle bambole artificiali per il sesso che usa il padre di Hazel ai molti strumenti che dovrebbero rendere più facile la vita e che in realtà finiscono con l'arginarla, chiudendola in un recinto di meccanica e priva di immaginazione e libertà. Tuttavia, a ben guardare, Made for love è molto più vicino alla società odierna di quanto, forse, ci piacerebbe ammettere. Nella figura di Byron l'autrice sembra aver voluto tratteggiare una derivazione negativa di quello che avrebbe potuto essere Steve Jobs, con tanto di discorso ai laureati che somiglia molto a quello tenuto dal fondatore della Apple. Inoltre l'industria creata da Byron, la Gogol, è palesemente un richiamo al colosso Google, ormai diventato una vera e propria presenza fissa nella vita di chiunque, coi suoi suggerimenti, le registrazioni dei luoghi frequentati, immagini e video e chissà cos'altro ancora.

Alissa Nutting è molto abile nel creare questo ponte tra ciò che è fittizio e ciò che è invece in divenire: in una sorta di previsione futuristica, l'autrice crea un oggetto di puro intrattenimento che, tuttavia, invita alla riflessione. Quando si accettano i cookie di un sito, quando viene concesso il permesso ad applicazioni come TikTok di pubblicare a proprio nome, si sta creando un terreno fertile affinché la tecnologia e il progresso avanzino a una velocità ancora più folle, lasciando indietro tutto ciò che è analogico. E, forse, non c'è niente di più analogico dell'essere umano stesso. In questo senso il romanzo è una riflessione sulla pericolosità della tecnologia, che non è vista tanto come un nemico in sé, quanto come un'arma potenzialmente letale nelle mani di chi si lascia guidare dall'ambizione e dalla sete di controllo.

Dramma familiare o farsa?

Nonostante le molte riflessioni sul progresso che Made for love mette in campo, il romanzo si presenta al lettore con una strana veste di saga familiare e di umanità distrutte, con personaggi negativi, con cui è difficile entrare in empatia. Alissa Nutting sceglie di non seguire la strada più battuta, creando protagonisti amabili che possano ricattare emotivamente chi legge. Al contrario sceglie una protagonista a tratti inetta, succube, che si lascia sedurre e intrappolare per pura inerzia. E al fianco di Hazel, contrapposto e vicino, c'è Jasper, un protagonista che, all'inizio, sembra somigliare moltissimo al protagonista del documentario di Netflix Il truffatore di Tinder, e che non riesce mai davvero a diventare un eroe positivo. Allo stesso modo il padre di Hazel, con le sue frasi al limite dell'inquietante, diventa emblema di quel tono farsesco di cui il libro è zeppo.

Da questo punto di vista non è sbagliato asserire che Made for love non può essere considerato un libro adatto a tutti.

Nonostante lo stile di scrittura sia ricco ed elegante, la trama mette in scena snodi narrativi che sono al limite del trash (c'è, ad esempio, una scena in cui Jasper si convince che un delfino voglia fare sesso con lui) e che potrebbero far storcere il naso a chi non è abituato a un certo tipo di letteratura surreale, che spinge sull'acceleratore di ciò che è eccentrico e grottesco.

Made for love: a novel

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