Di sicuro fa un certo effetto. Sentire Arnold Schwarzenegger declamare «c’era una vorta un Re cche dar palazzo mannò ffora a il popolo st’editto: io so io e vvoi nun zete un ca...». Oppure Nicole Kidman che sussurra: «Cuattro angioloni co le tromme in bocca se metteranno uno pe ccantone a ssonà: poi co ttanto de voscione cominceranno a ddì: ffora a chi ttocca...». O Sylvester Stallone recitare «da cristiano, si mmoro e ppò arinasco, pregh’iddio d’arrinasscè a Rroma mia...».
Insomma Hollywood e Trastevere, lo slang del Bronx e il vernacolo romanesco, il cinema e il teatro. Perché questo è «Sonetti», una raccolta antologica di 1250 dei 2279 scritti da Giuseppe Gioacchino Belli, il poeta «romanesco» più conosciuto del mondo, il ragazzo di Campo de’ fiori, nato sul finire del secolo degli illuministi, che ha visto tradurre i suoi sonetti in tutte le lingue del pianeta, compreso l’esperanto. Una raccolta antologica edita dalla Società editrice Dante Alighieri, che per la prima volta, inarrivabile e magnifica, coinvolge le voci del cinema, i doppiatori italiani, eccellenza mondiale come il Belli, che si potranno vedere e ascoltare tramite un volume e un’apposita pen drive Usb. Il matrimonio, in collaborazione con Enzo Iezzi, l’ha combinato Angelo Maggi che ama le contaminazioni, l’arte del doppiaggio e le sfide impossibili.
Ad aprile, dal 5 al 22 aprile, per il terzo anno consecutivo, porterà a teatro quello che è una sua creatura il «DoppiAttore», un gioiello che vale la pena di regalarsi, e il 19 marzo presenterà ufficialmente al Teatro Belli di Roma i «Sonetti» con una compagnia di viaggio che fa venire voglia di imbarcarsi subito. É stata una grande annata, il 2017, per Maggi: al festival del cinema di Venezia ha ricevuto il Leggio d’Oro, e Tom Hanks ospite di Fabio Fazio, ha avuto per lui parole d’amore: «Se avessi la sua voce sarei molto più glam» ha detto. Di sicuro anche questo nuovo viaggio porterà con sè la sua passione e il suo entusiasmo.Diciannove i temi dell’opera: si va dai Papi e la religione, al governo e la politica, dal mondo e la vita all’amore e il sesso, dai genitori e i figli ad amici e nemici. E a dare anima a Roma antica e moderna sarà Hollywood e dintorni, molte delle grandi voci del doppiaggio: cioè Mino Caprio (Peter Griffin), Chiara Colizzi (Nicole Kidman), Massimo Corvo (Silvester Stallone), Luca dal Fabbro (Steve Buscemi), Francesca Fiorentini (Gwyneth Paltrow), Ludovica Modugno (Glenn Close), Marco Mete (Kevin Bacon), Alessandro Quarta (voce di Ethan Hawke), Alessandro Rossi (Arnold Schwarzenegger), Marina Tagliaferri (Annette Bening) e lo stesso Angelo Maggi.
Un concerto di voci che si farà sentire.Grande storia quella dei sonetti salvati da un vescovo della Chiesa spesso sbeffeggiata, che noncurante delle disposizioni testamentarie del poeta che chiedeva di bruciare le sue opere, e poi restituite al figlio. Pensieri e parole che nascondono dietro l'apparenza dell'allegria e dell'ironia, un profondo pessimismo, quasi ai livelli di Giacomo Leopardi. Belli viveva con lo stipendio di impiegato pontificio prima che il matrimonio con una ricca vedova lo consegnasse alla sola passione per la poesia. Ed è proprio nelle fresche sale di Palazzo Poli, residenza della moglie, con l'accompagnamento musicale dello scrosciare delle acque di Fontana di Trevi, che Belli compone la maggior parte dei suoi versi. Oltre ai 32.
000 versi in dialetto romanesco, si conoscono anche 45.000 versi in italiano e uno «Zibaldone» di 10 volumi. «Non faccio per vantarmi, ma oggi è una bellissima giornata» scherzava il poeta. Con Angelo Maggi, e la sua squadra di voci, sono bellissime anche le serate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.