Che c'entra Karen Blixen con i suoi fiori e le sue tazze da tè, con i guanti e i foulard di Luchino Visconti? E il vestito, sempre quello, di Erik Satie, che cosa ha che vedere con la giacca viola di Luigi Ontani? Sono personaggi differenti, di epoche lontane. Ma tutti e quattro sono uniti dallo stesso netto imprinting, il dandismo.
E infatti "L'angolo del dandy" si chiama la mostra inaugurata l'altra sera a Roma in un luogo molto evocativo, la Casina delle Civette di Villa Torlonia, con le sue belle vetrate liberty che testimoniano la sensibilità capricciosa di un altro enigmatico elegantone, il principe Giovanni Torlonia. Proprio l'atmosfera, l'affascinante incontro tra luogo e personaggi è l'idea portante della rassegna. Quadri, oggetti, pannelli, fotografie. Fino al sei maggio il programma prevede anche una serie di iniziative: letture, musica, presentazioni di libri.
I profili dei quattro dandy sono stati ricostruiti in altrettanti angoli della Casina delle Civette. E a ognuno di loro è dedicata una "settimana monografica". Si comincia con Karen Blixen, con la sua passione maniacale per i fiori: lo spazio della scrittice di La mia Africa e Il pranzo di Babette è infatti completato dalla vetrata "Rose, farfalle e nastri" realizzata nel 1920 da Paolo Paschetto.
L'angolo di Luchino Visconti, sotto la vetrata "Il lago dei cigni" di Cesare Picchiarini, 1914, oltre a diverse foto del regista, ha un focus sulla figura di Ludwig di Baviera: in mostra c'è anche il costume realizzato da Piero Tosi e indossato da Helmut Berger. Immagini pure di Erik Satie, che per vent'anni si ostinò a indossare sempre lo stesso vestito e a Parigi viveva in una camera tanto minuscola da essere chiamata l'armadio.
Infine Luigi Ontani, l'unico vivente, esporrà sotto la vetrata "I Pavoni" di Umberto Bottazzi le sue sculture e degli esempi del suo strampalato guardaroba.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.