La crisi? C'è ma per lei i lombardi non sono disposti a rinunciare alle ferie. Come fare? semplice, accorciare le vacanze, partire quando gli altri tornano, o meglio, scegliere periodi di bassa stagione, andare a atrovare amici o parenti al mare o in montagna. Con delle differenze e inversioni di tendenza tra capoluoghi di provincia: a Milano le famiglie sono più disposte ad adattarsi pur di fare le sospirate vacanze (33%), a Monza preferiscono non cambiare e per risparmiare scelgono di ridurre la durata del soggiorno, a Brescia, invece, in molti rinunciano del tutto. A rivelarlo è l'indagine della Camera di commercio di Monza e Brianza «Le famiglie brianzole e lombarde, i saldi e l'estate» in collaborazione con Digicamere.
Complessivamente le vacanze «mordi e fuggi» dei lombardi valgono 3,2 miliardi di euro, con una spesa media a famiglia che sfiora i 1200 euro. E se si scelgono soggiorni più brevi a casa di parenti o amici, o in campeggio, si può risparmiare in media a famiglia circa 525 euro. Per quest'anno se circa il 40% delle famiglie lombarde rinuncia alle ferie, il 32% dei lombardi, nonostante la crisi, non cambia le proprie abitudini. Il 30% delle famiglie non rinuncia alla partenza ma, per abbassare i costi, riduce la durata del soggiorno (13%), sceglie soluzioni più economiche (13%), rimanda la data delle ferie nei periodi di bassa stagione (4%).
Tra le famiglie a basso reddito più della metà (57%) non andrà in vacanza. E se gli over 65 rinunciano in gran parte alla ferie (61%) o, quando possono, non cambiano abitudini (22%), giovani e adulti, pur di non rinunciare, si dimostrano molto disponibili ad adattarsi a soluzioni alternative (rispettivamente 37% e 35%).
Sono soprattutto le famiglie a Monza e in Brianza a non rinunciare alle ferie: il 39% delle famiglie della provincia briantea non modifica le vacanze, contro il 32% della media regionale. A rinunciare di più alle ferie sono soprattutto le famiglie di Milano e di Brescia: resta a casa il 42%.
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