Dalle coperte ai lettini al carbonio

Trent'anni fa la Lamiflex di Ponte Nossa è nata dalle ceneri di un'attività tradizionale. Abbandonata la produzione di coperte, entrò all'interno delle macchine, dove introdusse nuovi materiali, le fibre aramidiche, per realizzare componenti ad altissima usura: la loro resistenza fu moltiplicata, migliorando inoltre flessibilità e leggerezza. Fu un successo. «Continuiamo a fabbricare questo stesso prodotto, siamo leader nel mondo», spiega Luigina Bernini, presidente e amministratore delegato. La società oggi ha 85 dipendenti e 20 milioni di fatturato. Negli anni 90 l'azienda si sentì matura «per un salto di qualità, diversificando in altri settori». Oggi è leader europeo nel campo medicale, nelle tavole per la radiologia: «lettini radiotrasparenti» in carbonio che non interferiscono con la resa dell'immagine. Si usano per le Tac e le risonanze magnetiche. Una nicchia. «Ma vogliamo crescere nelle nicchie, non c'interessa la grande produzione. Vogliamo fare articoli evoluti, ci costano due, tre anni di ricerca, ma poi il mercato è sicuro. i brevetti sono nostri». Un'altra nicchia è nello sport, dove la Lamiflex ha in corso lo sviluppo di innovazioni nei materiali per bicicletta. «La ricerca premia sempre», sottolinea Luigina Bernini, che ne ha fatto una ricetta. La Lamiflex è stata «globale» dal primo giorno.« Abbiamo sempre venduto ovunque».

Dal 1989 ha avviato una joint venture in Cina che tuttavia non ha dato gli esiti sperati: «I successi sono là dove si è presenti ogni giorno». Ma la signora Bernini ha un'immensa considerazione della Cina: «Offre opportunità enormi».

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