"Spero sia una immensa partecipazione pacifica e democratica perché quando si hanno idee, passione e si vuole cambiare, non serve la violenza". La speranza del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è stata disattesa. Vetrine rotte, auto in fiamme, bandiere bruciate nella Capitale da alcuni partecipanti alla manifestazione degli indignados.
"Non vado per mettere il cappello - aveva sottolineato de Magistris - perché sono battaglie che ho sempre portato avanti fin da ragazzo e adesso quelle istanze cerco di portarle all’interno delle istituzioni. Bisogna fare in modo che l’indignazione, che è di tanti ed è anche la mia, si trasformi in energia positiva, mobilitazione e non rabbia cattiva fine a se stessa".
Adesso, mentre è in corso la protesta per le strade capitoline, il sindaco che sta partecipando al corteo, dichiara: "È una piazza bellissima, di carattere non solo politico e sociale ma che chiede cambiamenti in economia. Io sono qui come singolo, senza bandiere, non voglio mettere il cappello sulla manifestazione - ha aggiunto - e poi i miei compagni di viaggio sono sempre stati i movimenti e non i politici. E' una manifestazione politica, altroché. Ma è contro la partitocrazia.
Questa manifestazione vuole essere una battaglia per difendere i beni pubblici ed è un messaggio chiaro al governo che li sta depredando". Infine, ha concluso de Magistris: "Abbiamo sempre seguito queste battaglie portandole dalle piazza ai governi delle comunità".
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