Massimo Malpica
da Roma
A incastrare Abu Musab al Zarqawi, ben prima che le forze speciali Usa attaccassero il rifugio del terrorista giordano uccidendolo, è stata anche lintelligence italiana. Fondamentale, anzi, il ruolo svolto dagli uomini del Sismi nellindividuazione del covo di al Zarqawi a Hibhib, un agglomerato di case a pochi chilometri da Baquba. A fine febbraio, con il rinvenimento in un sito internet del video in cui al Zarqawi parlava ai suoi accoliti, per incitarli a combattere, e poi si mostrava allaperto intento a sparare piuttosto goffamente in un paesaggio desertico, gli 007 hanno avuto unarma insperata per riuscire a identificare il luogo in cui «luomo di Zarqa» si nascondeva. Così, partendo da dati certi, si è stretto il cerchio intorno al terrorista grazie alla cooperazione dei servizi segreti giordano, statunitense e italiano. Fino alloperazione militare Usa che ha chiuso lepoca di al Zarqawi.
Unepoca, a dirla tutta, che forse stava già tramontando. Quelle immagini infatti erano destinate a restare allinterno del «consesso virtuale» di militanti jihadisti e terroristi, ma il server che lo ospitava è stato stanato dagli specialisti in «fonti aperte» di Forte Braschi, che monitorano 24 ore al giorno i principali siti web e forum telematici islamici, il cui «nocciolo» storico è formato da circa 25 indirizzi. Su uno di questi, www.alhesbah.ws, ieri alle 13 è apparso il comunicato con cui il «vice emiro di al Qaida in Irak» Abu Abdel Raham al-Iraqi, annuncia ufficialmente «alla nazione islamica la morte come martire dello sceicco Abu Musab al Zarqawi». Il sospetto è che il terrorista giordano sia stato «scaricato» dai vertici iracheni dellorganizzazione di Bin Laden, come fa supporre la grave imprudenza di lasciare sul web quel video riservato. Una decisione che potrebbe essere stata presa a sua insaputa. Proprio il comunicato con cui Al Qaeda ne «piange» la scomparsa, peraltro, traccia un possibile retroscena dei giochi di potere nellorganigramma iracheno della rete del terrore: «Nei mesi scorsi - vi si legge - abbiamo tenuto un incontro per la formazione del Consiglio dei Mujaheddin diretto dal nostro sceicco Abdallah Bin Rashid al Baghdadi, e al Zarqawi era convinto che questo fosse il primo passo per la nascita dellemirato islamico». Il nome del «nostro sceicco», Bin Rashid, non è affatto nuovo. Si tratta proprio delluomo che, secondo quanto dichiarato pochi mesi fa in unintervista da Hudayf Azzam, figlio dellideologo di Bin Laden, Abdullah Azzam, avrebbe scalzato al Zarqawi come leader della guerriglia. «Lalto comando della resistenza irachena - aveva raccontato Azzam al quotidiano al-Sharq al-Awsat - ha chiesto a Zarqawi di abbandonare il suo ruolo politico, e lha rimpiazzato con un iracheno, a causa dei numerosi errori che ha commesso».
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