(...) stanziamento annuale, Palazzo Tursi ha così messo a disposizione 300mila euro per interventi straordinari non solo sulle proprietà comunali ma anche su beni della Curia (come la Cattedrale o la chiesa di San Matteo), dell'Università o di privati. A questi ultimi in particolare sarà data la possibilità di cancellare segni e segnacci allo stesso prezzo riservato ad Amiu dalla ditta esterna prescelta, cui, grazie ad un «Addendum al Contratto di Servizio», è stato affidato il compito di gestire l'operazione. Attenzione però: ci sono graffiti e graffiti. Se infatti sulle minacce e le diffamazioni (che coprono circa 1000 metri quadrati sui 4700 totali di scritte censite) il Comune potrà intervenire subito e ovunque, utilizzando per i beni tutelati tutte le specifiche cautele previste dal nuovo Protocollo, per le dichiarazioni d'amore innocue su proprietà non pubbliche non è prevista un'azione diretta. «Non vogliamo reprimere la voglia dei cittadini di criticare ed esprimersi ma bisogna che lo facciano senza rovinare la città e soprattutto senza scrivere i fatti propri», ha spiegato Marta Vincenzi per la quale erano bellissime le stelle del 25 aprile disegnate qua e là «ai suoi tempi» mentre i «ti amo» di oggi potrebbero essere benissimo sostituiti con un sms e perciò i cittadini, pur col sostegno del Comune, debbono provvedere da soli alla rimozione. Amiu si impegnerà poi a velocizzare i propri interventi in modo da assumere una funzione di deterrenza e garantire che i muri ripuliti rimangano tali più a lungo possibile, mentre, analogamente, la Polizia Municipale sarà presto impiegata nella lotta ai manifestini abusivi e potrà comminare multe deducendo in modo diretto da queste pubblicazioni nomi e contatti.
La lotta al degrado è dunque finalmente partita? La risposta non è può che essere «dipende». Se i vigili stanno cercando di riportare l'ordine, con controlli frequenti, per esempio nei giardini di Brignole dove da tempo si riuniscono numerosi e rumorosi sudamericani (con licenza di vendita di frutta e ortaggi ma non di cibo e bevande), il sindaco rifiuta di includere nell'argomento l'annoso problema degli accampamenti abusivi degli zingari, «questione di difficile relazione e convivenza con persone che hanno comunque il diritto di essere accolte in una città che ha però mancanza di spazi», per dirla con parole sue.
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