Le degenerazioni del sistema

I sondaggi di opinione dicono che otto italiani su dieci non amano né stimano i propri governanti. Però li votano e si può essere certi che in larga maggioranza tornerebbero a votarli se fossero ancora chiamati alle urne (...). Al vecchio inaccettabile sistema non ha saputo sostituirne uno nuovo se non sulla carta, dando così origine a tragedie senza nome che ogni giorno si rinnovano a danno degli esseri più deboli e più indifesi e delle loro famiglie. Il nostro sistema democratico ha certo il merito grandissimo, che gli vale la nostra gratitudine e la nostra fedeltà, di garantirci dallo Stato di polizia e di assicurare a molti, se non proprio a tutti, i beni inestimabili della libertà di pensiero, della fede religiosa, delle opinioni politiche, della tutela dagli arbìtri più vistosi del potere. Ma il costo di tutto questo nell'ultimo decennio è venuto facendosi sempre più pesante. Troppe le cose che non funzionano, troppi gli ostacoli alle iniziative e alle aspirazioni più lecite, troppo pesante la sensazione di sperequazioni e ingiustizie tanto più cocenti quanto più se ne proclama la condanna in linea di principio.

Gli italiani hanno tutte le ragioni per sentirsi legati alle istituzioni di questa democrazia: ma ciò non significa e non deve significare che per questo essi debbono rassegnarsi alla graduale degenerazione del tessuto civile della nostra società con conseguenze incalcolabili anche per l'esistenza di ciascuno di noi.
Rosario Romeo - 14 marzo 1981

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