Roma - Ha confessato. Manuel Winston, l’ex domestico filippino della contessa Alberica Filo Della Torre, accusato dell’omicidio avvenuto il 10 luglio del 1991, ha ammesso di aver ucciso la contessa. Winston, incastrato dalla prova del dna, ricavato da una macchia di sangue presente sul lenzuolo che si trovava sulla scena dell’omicidio, assistito dagli avvocati Flaminia Caldani e Mattia La Marra, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip, Francesco Patrone, nell’udienza nel carcere di Regina Coeli dove è detenuto. Poi nel pomeriggio la svolta. Winston dopo un lungo colloquio con i difensori ha voluto incontrare nuovamente il pm Maria Francesca Loy. Nel corso dell’atto istruttorio con il magistrato, a cui era presente anche il tenento colonnello dei carabinieri Bruno Bellini, ha ammesso tutte le sue responsabilità. "Il nostro assistito - ha spiegato uno dei legali del domestico filippino Andrea Guidi - ha ammesso tutte le sue responsabilità".
La confessione "Mi volevo togliere un peso che portavo dentro di me da 20 anni: sono stato io ad uccidere la contessa Alberica". Questa la confessione di Manuel Winston Reves che piangendo ha ammesso le sue responsabilità davanti al pm e al tenente colonnello Bellini del nucleo investigativo dei carabinieri di Roma. "Ogni volta che sentivo parlare della vicenda mi prendeva l’angoscia - ha proseguito dopo una lunga pausa - chiedo scusa al marito, ai figli e a tutti gli italiani". Poi torna a parlare del delitto: "Volevo essere riassunto, sono andato nella villa perché volevo solo lavorare. Avevo bisogno di soldi". Poi ha detto di non ricordare bene le fasi dell’omicidio che ha cercato di rimuovere in tutti questi anni. Il filippino non lavorava più nella villa da circa due mesi prima del delitto perché era stato licenziato.
Giudizio immediato Il pm Francesca Loy chiederà il giudizio immediato per Manuel Winston Reves, il filippino che oggi ha confessato di aver ucciso la contessa Alberica Filo Della Torre. Il ricorso al rito alternativo a quello ordinario, che gli inquirenti utilizzano di fronte a un’evidenza della prova, consente di saltare l’udienza preliminare. I difensori del filippino, Mattia Lamarra, Andrea Guidi e Flaminia Caldani, dal canto loro, quasi certamente solleciteranno il processo con il rito abbreviato, che consente all’imputato di beneficiare di un terzo di sconto della pena.
Il ruolo della moglie "Avevo bisogno di lavorare... ero stato cacciato, ma ripeto avevo bisogno di lavorare. La mattina prima di andare a casa dei Mattei ho bevuto un bicchiere di whisky per farmi coraggio... di quel giorno non ricordo molto" ha detto Manuel Winston Reves nel primo pomeriggio quando ha deciso di confessare e raccontare al giudice che lo interrogava i fatti accaduti venti anni fa, spiegando anche i motivi del suo gesto. Ricordando quanto accaduto quella mattina, il filippino ha detto che incontrata la contessa Filo della Torre ebbe con lei una discussione. Prese uno zoccolo ma non ricorda altro. Ha poi aggiunto di essere fuggito dalla porta-finestra della villa allontanandosi attraverso il tetto. Dentro la villa era entrato passando per il garage. Una volta entrato ha seguito la Filo della Torre nella stanza e qui è accaduto il peggio. Winston nega comunque di avere preso i gioielli.
Confessò alla moglie di avere ucciso Alberica Filo della Torre, ma lei non gli credette. Ha aggiunto che si aspettava di essere arrestato il giorno dopo il delitto. Ora dice di voler scontar la pena e di iniziare ad avere una vita normale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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