La «via dell’artigiano» corre sotto il Duomo

Nella stazione del metrò apre una nuova galleria con tredici botteghe artistiche dagli orafi alle sarte

Una nuova via è spuntata in città, anzi sotto. Alla fermata della metropolitana di Duomo, infatti, è nata la «via dell’artigiano», la nuovissima galleria che raccoglie 13 botteghe. «L’idea è quella di far rivivere l’artigianato, un lavoro che si sceglie per passione, non per i guadagni. Siamo una categoria in via d’estinzione - spiega Elena Merlin, orafa - la scommessa della galleria è proprio quella di rilanciare un mestiere antico, fatto di passione e creatività». Elena è orafo dal 1993, ha studiato «l’arte» a Verona, ama l’argento, più che l’oro e si è specializzata in gioielli medioevali: «Mi piacciono il bronzo e il rame, le leghe, con cui riproduco catene bizantine, croci celtiche, disegni medioevali ormai dimenticati».
Viviana Palagi, invece, è la titolare del «Pronto soccorso sartoriale», una vita da commessa in una merceria, ha sempre avuto una spiccata manualità, oltre che fantasia e intraprendenza, qualità che le hanno permesso di mollare tutto e mettersi in proprio realizzare tutto ciò che le piace. Ecco allora che ha colto al volo l’opportunità che l’Unione Artigiani metteva a disposizione, si è costruita insieme al marito il negozietto in galleria, ed è pronta a cominciare, anzi ha già i primi clienti: «Questa mattina - racconta - è venuto il fiorista di Cordusio perché gli si era strappata la giacca». Viviana, però, non si diletta solo a cucire e ricamare, è in grado infatti di confezionare maglie su richiesta, fare libri e album fotografici di carta, personalizzare oggetti, e in generale, «esaudire desideri dei clienti e fare ciò che non si trova da nessun altra parte».
Bottega arredata con il feng shui per Annamaria Di Ciommo: «Voglio che i clienti escano dal mio negozio “carichi” di energia positiva - spiega Annamaria, orafa - io nasco come visual designer, ho cominciato a disegnare gioielli un po’ per caso. Uno stilista mi chiese dei gemelli per la sua collezione, e da allora mi sono appassionata ai metalli e a questo lavoro. La cosa che mi diverte di più è osservare la gente che guarda le mie creazioni dalle vetrine - scherza - la galleria è la mia possibilità: all’inizio ero perplessa soprattutto all’idea di dover stare in negozio tutto il giorno, poi ho pensato che dovevo rischiare e vincere la mia timidezza con il pubblico».
Un’occasione da cogliere al volo anche per Francesca Terzi, decoratrice, che finalmente può aprire un negozio tutto suo e «uscire» dal laboratorio: «Gli artigiani sono sottovalutati - dice - a Milano e in Italia, nonostante abbiano delle grandi potenzialità. Spero che con la galleria i milanesi se ne rendano conto». «Una vetrina sul mondo» la definisce Ernesto Iemmolo, orafo, che il mestiere l’ha imparato in bottega, cosa che avviene sempre più raramente. Ed è proprio per avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato, anche, che a marzo è stato firmato l’accordo tra Atm e Unione Artigiani della provincia di Milano per la creazione di questa galleria dell’artigianato artistico.

Dare visibilità a un mestiere tradizionale, che sta scomparendo dal centro, in un luogo simbolico: la fermata di Duomo, infatti, è a due passi proprio dalla piazza dei Mercanti e dalle vie tradizionalmente consacrate a questo mestiere, rivitalizzando nello stesso tempo, uno spazio era degradato e abbandonato.

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