Delneri: benservito a Diego, salvato Del Piero

Il tecnico della Juve risolve il dilemma: "Se due non sono complementari, con me non giocano insieme. Il brasiliano somiglia a Doni". Continua la maledizione: Manninger fuori 20 giorni, salterà l’Europa league. Oggi contro la squadra di Zenga

Delneri: benservito a Diego, salvato Del Piero

Mettiamola così: se l'accoppiata Marotta-Delneri fosse arrivata alla Juventus l'anno passato, Diego non avrebbe mai vestito il bianconero. Perché ieri, nel verde della Val Rendena, il tecnico di Aquileia ha in pratica ufficializzato che difficilmente i due potranno giocare insieme. Almeno non dal primo minuto: «Io gioco con una punta alta e una bassa. Semmai schiero due punte alte, difficilmente due basse. Non ho preclusioni di alcun tipo: giocherà chi starà meglio e basta. Dopo di che è chiaro che chi rimane in panchina qui, potrebbe essere titolare altrove. Tutti devono essere disponibili a giocare e a non giocare. Ogni allenatore ha le sue idee e prova a inculcarle ai giocatori: io ho la mia idea di calcio e farò di tutto per convincere i miei giocatori a seguirla».

Giù la maschera. Diego seconda punta, Del Piero idem. E Iaquinta pure, pur potendo quest'ultimo disimpegnarsi anche da esterno. «Il ruolo è lo stesso, ma le caratteristiche sono diverse - chiosa Delneri -. Quello che è successo l'anno passato non mi riguarda. Ognuno ha caratteristiche che lo rendono unico, ma certo non potremo giocare in dodici o in tredici. Al momento ho cinque attaccanti a disposizione: due giocheranno e tre staranno fuori».

In realtà la soluzione potrebbe darla il mercato se, alla porta juventina, busserà qualcuno per chiedere informazioni sul brasiliano, costato però 25 milioni e non svendibile. Di sicuro, dopo avere sognato per una stagione di poter giocare con due numeri dieci, la Juventus di Marotta e Delneri ha posto fine all'equivoco: il capitano e il ragazzo cresciuto nel Santos rappresentano al momento più un problema che una soluzione, proprio il contrario di quanto Diego disse qui a Pinzolo un anno fa di questi tempi. «E' il trequartista ideale per il calcio italiano», ha spiegato più volte Zaccheroni, che da gennaio in avanti le ha provate tutte per riportare il brasiliano agli splendori del Werder Brema.

Delneri la pensa evidentemente in modo diverso e ha lanciato un messaggio nemmeno criptato: «Se penso che due non siano complementari, non li metto in campo insieme. Per me Diego gioca come Doni». Il quale nell'Atalanta giocava proprio da seconda punta, esattamente come Del Piero fa da sempre nella Juventus. La palla passa adesso a Marotta e all'intelligenza e alla voglia di riscatto del brasiliano: il primo avrà il compito di perlustrare il mercato per trovargli una sistemazione di gradimento (in lizza, Wolfsburg e Amburgo), il secondo dovrà decidere se rimanere a Torino pur sapendo che il suo ruolo preferito non avrà diritto di cittadinanza e che di seconde punte "vere" ce ne sono almeno un altro paio.

Intanto piove, anzi ripiovono infortuni: stop di 20 giorni per Alex Manninger. Martedì il portiere austriaco ha avvertito un dolore al polpaccio sinistro. Ieri è stato sottoposto a esami strumentali che hanno evidenziato la presenza di una lesione di 1° grado del muscolo gemello mediale del polpaccio sinistro. Il giocatore potrà riprendere l’attività agonistica tra almeno 20 giorni.

Salterà il preliminare di Europa League il 29 luglio. Oggi la Juve affronterà a Rovereto l'Al Nassr (ore 17) allenato da Walter Zenga: Del Piero farà quasi certamente coppia con Amauri, Diego si accomoderà in panchina. Appunto.

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