«Deputato o assessore? Cè si decida»

Marcello Chirico

Il caso Cè non verrà risolto prima del prossimo week-end (se non addirittura all’inizio della settimana ventura), quando Silvio Berlusconi rientrerà dal viaggio negli Stati Uniti. Perché a chiedere il coinvolgimento del premier nella querelle che, da metà agosto, sta tenendo banco in Regione Lombardia è proprio Umberto Bossi, sperando così di trovare insieme a lui la migliore delle soluzioni possibili. Di sicuro quella meno penalizzante per il Carroccio, che nel caso di eliminazione definitiva di Cè andrebbe a perdere un consigliere nello scacchiere regionale a vantaggio proprio di Fi. Ecco quindi perché fino al ritorno del premier la Lega resterà arroccata sulla difesa del proprio assessore alla sanità, che stamattina - alle ore 10 - non parteciperà comunque alla riunione della prima giunta regionale post-ferie perché appunto ancora «sospeso» dalle proprie funzioni amministrative. Non si presenteranno probabilmente nemmeno gli altri due assessori leghisti, non per ripicca nei confronti di Formigoni (l’ordine del Senatùr è infatti quello di non rompere col governatore) ma per motivi personali: Boni e Albertoni saranno entrambi ai funerali del papà del leghista Gibelli a San Colombano al Lambro.
La «migliore delle soluzioni possibili» significa una sorta di risarcimento politico che la Lega andrebbe a riscuotere nel caso di sostituzione di Alessandro Cè con un altro lùmbard (in pole-position resta sempre Attilio Fontana, attuale presidente del consiglio), eventualità che al Pirellone viene data sempre come meno remota, a meno che Cè non faccia pervenire nei prossimi giorni la più volte sollecitata lettera di scuse da parte dell’assessore. Lo hanno ribadito gli stessi vertici azzurri nella riunione pre-giunta svoltasi ieri al Pirelli e alla quale ha preso parte pure la coordinatrice Maria Stella Gelmini. «Che siano due, tre o quattro i giorni non importa, ma bisogna arrivare ad una data in cui decidere, e questa linea è condivisa all’unanimità da tutti i nostri assessori» ha spiegato il capo-delegazione di Fi Giancarlo Abelli. E il suo collega Buscemi ha confermato: «La soluzione deve arrivare velocemente, perché l’assessorato alla sanità deve avere una guida, che sia Cè o un altro leghista».

Tra l’altro la giunta elettorale del Pirellone ha messo in mora proprio ieri Cè, ponendolo difronte ad un aut-aut: dimettersi da parlamentare (cosa che non ha ancora fatto) o da consigliere regionale, causa incompatibilità dei due ruoli. E sempre ieri i capigruppo consigliari hanno deciso di affrontare il caso Cè pure in aula nella seduta del 28 settembre, ma di sicuro per quella data la questione sarà stata già risolta.

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