Derby, il giorno della vergogna

Dopo il derby di domenica ieri è stato il giorno dell’entusiasmo giallorosso ma soprattutto della conta dei danni dopo gli scontri che hanno preceduto ma soprattutto seguito il match. Mai come quest’anno la stracittadina è stata la partita degli spacconi, dei teppisti, dei violenti che hanno nascosto arsenali d’armi, con martelli, coltelli, spranghe e bottiglie molotov sotto le curve, pronti a colpire ancora prima dell’incrontro. Un copione brutto, già visto, con lancio di sassi per le strade, cassonetti divelti, coltellate vigliacche contro i supporter avversari. C’è andata di mezzzo perfino una madre che era in auto con i figli: se non fosse stato per l’intervento dei vigili del fuoco sarebbe bruciata dentro la vettura. Alla fine il bilancio è stato pesante: 10 arresti e due denunce. Ad avere la peggio un tifoso biancoceleste trasportato al pronto soccorso del Gemelli in gravi condizioni. «Quanto successo - dice Giuseppe Pecoraro - dovrebbe far riflettere.

Sarebbe utile e opportuno giocare alcune partite ad alta tensione di giorno o quanto meno in concomitanza con le altre di campionato e non in differita. Questo per non caricare maggiormente di ansia l’incontro sportivo».

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