Si spengono allombra delle luci parigine i sogni di grandeur francese. Rotolano sullasfalto degli Champs Elysées, al cospetto dellavversario di una Storia. LInghilterra si fa beffe dei bookmakers e annienta la Francia fotocopiando la finale dello scorso Mondiale, ribaltando un primo tempo chiuso in vantaggio dai Bleus e affidando la gloria al piede nobile di Sir Jonny Wilkinson.
I Leoni difenderanno dunque il titolo in finale. Se la sono guadagnata soffrendo e facendo urlare di gioia gli oltre 40.000 inglesi giunti allo Stade de France. I due Sei Nazioni consecutivi vinti dai francesi sono il passato. Il presente è una nuova vittoria bianca a Parigi, dove lInghilterra non trionfava dal 2000.
Lavvio è una botta di nitroglicerina per i Bleus. I cori sono appena stati intonati che lInghilterra è già in meta. Il calcio lungo sulla linea di meta coglie impreparato lestremo Traille, che scivola e consente a Lewsey di irrompere sullovale, andando a siglare i primi 5 punti per i Leoni (unica meta del match). I padroni di casa reagiscono. Wilkinson fallisce la realizzazione (primo errore di una piccola serie, si rifarà con gli interessi nella ripresa) e i Bleus cominciano a rispondere colpo su colpo. La mischia inglese, più pesante di 80 chili, spinge i francesi sugli esterni. Elissalde e compagni cercano i corridoi, ma non affondano il colpo. I pacchetti difensivi sono attenti, nei placcaggi Betsen e Moody sono insuperabili.
Accade così che i calci diventino decisivi. Infallibili quelli del ventunenne mediano dapertura Lionel Beauxis, che in 10 mette a segno il sorpasso con due punizioni concesse per irregolarità in mischia.
Le azioni alla mano sono rare, complice la grande solidità delle terze linee. Wilkinson, ottimo in difesa, riesce a far girare la palla, ma i suoi calci non sono precisi. Si lotta su ogni mini-break, il gioco di piede la fa da padrone. La lotta è dura e a farne le spese sono Lewsey e Pelous, che lascia spazio allidolo di casa, Sebastien Chabal, impact player dei Bleus.
La prima frazione si chiude con i galletti in vantaggio per 6-5. Un vantaggio che sale a +4 con il terzo calcio di Beauxis, al quale però risponde a stretto giro di posta Wilkinson. Il mondiale è la sua competizione, i calci la sua specialità. LInghilterra si rifà sotto, ma la Francia spinge forte, anche se paga le frequenti indecisioni nello sfruttare i corridoi.
I ritmi si alzano e Chabal guida la carica: miete qualsiasi cosa, affonda il pallone sullerba, sgraffigna lovale a ripetizione. I guastatori francesi non perdono la concentrazione, mentre gli ospiti sembrano più imprecisi nelle ripartenze e nei ricicli. La semifinale tutta europea traballa sul filo della tensione.
La cassaforte transalpina lucchetta gli spazi a tenuta stagna. Serve un guizzo, un refolo di vento da Oltremanica. Il guizzo è quello dellestremo inglese Robinson, fermato a pochi metri dalla linea di meta dopo unazione personale; il soffio magico è quello che accarezza il drop di Wilkinson, dirottandolo malignamente sul palo.
Il rugby esplosivo resta nellemisfero sud. Allo Stade de France regna lo spettacolo di nervi, roccia e tattica.
Ancora lui, ancora Leoni. E ai Galletti non basta cavalcare il loro Chabal.
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