Milano è la capitale del design, del progetto, dell’innovazione nella produzione che guarda sempre avanti e in particolare a temi di estrema attualità come transizione ecologica, sostenibilità ed economia circolare soprattutto in questa fase di emergenza energetica. Sistema e modello nello stesso tempo per la crescita e la competitività delle aziende del legno-arredo declinato nell’assemblea annuale di Assarredo di FederlegnoArredo che non a caso si è svolta in una location come il Campus Bovisa del Politecnico di Milano che ospita i Design Labs, il più importante centro internazionale di infrastrutture tecnogiche per la ricerca e la didattica del design.
“Il Circolo Virtuoso del Design | Produrre meglio per allungare la vita ai prodotti di arredo: ecodesign, riciclo/riuso e la fine degli oggetti come nuovo inizio” è stato infatti il focus al centro di una tavola rotonda con approfondimenti e riflessioni sulla sostenibilità della filiera del legno-arredo made in Italy e sul ciclo virtuoso che lega in un’ottica green la progettazione e la realizzazione dei prodotti. "Economia circolare ed ecodesign sono due parole chiave del nostro lavoro quotidiano - ha spiegato Maria Porro, presidente di Assarredo e "regista" del dibattito -. È un'esigenza fondamentale tenendo conto della normative europee e della una transizione ecologica che coinvolge le nostre aziende ma anche una sempre maggiore sensibilità da parte del consumatore. Per noi è una grande responsabilità ma anche una grandissima opportunità, l’arredamento made in Italy ha un posizionamento molto avanzato rispetto ai competitor europei internazionali ed è un fattore importante di crescita sui mercati".
Iniziativa che segna una nuova tappa nel percorso della sostenibilità avviato con decisione da Claudio Feltrin quando era alla guida di Assaredo prima e oggi come presidente di FederlegnoArredo che ha il suo punto di forza nel progetto FLA Plus il piano strategico di Federlegno sulla sostenibilità, percorso iniziato nel 2019, per affincare le imprese che affrontanoe la sfida della transizione ecologica in un'operazione di sistema che coinvolge anche Fondazione Symbola, partner strategici, istituzioni e prevede piani di riforestazione, la libreria di materiali sostenibili, kit per una formazione green, la Borsa italiana del legno per far incontrare domanda e offerta di legname in Italia, gestione delle certificazioni, tool circolarità e bilanci sostenibili.
Dopo i saluti di Alessandro Deserti, direttore del dipartimento di Design del Politecnico di Milano e Cabirio Cautela, ad di POLI.design sono intervenuti Ilaria Sangalli e Paolo Melone di Intesa Sanpaolo, sul tema della “finanza verde”; il preside della Scuola di Design del Politecnico Francesco Zurlo, che ha parlato di ecodesign; Mario Cucinella, fondatore e direttore creativo di MCA Mario Cucinella Architect, sulla sostenibilità nella progettazione di edifici; Roberto Coizet, presidente di Centro Materia Rinnovabile, che ha presentato il progetto di attivazione di un regime di Responsabilità estesa del produttore nel settore dell’arredo; il presidente di Sistema Moda Italia, Sergio Tamborini, che ha presentato il Consorzio per la circolarità della filiera della moda Retex Green e Valentina Cerolini, co-founder di Deesup, marketplace dedicato al design firmato e usato, nuova frontiera del riuso e della nuova vita circolare per uno “stile” di consumo più sostenibile, a partire dai prodotti di alta gamma, fenomeno in crescita che impone una diversa organizzazione legata al post vendita da parte delle aziende.
Francesco Zurlo ha ricordato i tre principi dell’economia circolare: eliminare gli scarti e l’inquinamento, mantenere prodotti e materiali il più possibile in uso, rigenerare i sistemi naturali. E la sempre crescente attenzione del consumatore che ritiene sempre più importanti questi valori al momento della decisione di acquisto ed è attento al profilo ambientale delle aziende che a loro volta devono puntare sulla circolarità nella catena del valore: approvvigionamento, design, produzione, logistica, uso e consumo, gestione rifiuti e imballaggi.
Immaginare un mondo dove la bellezza espressione della sostenibilità definisce i nuovi canoni degli edifici perché, ha ricordato Mario Cucinella, “se l’architetto progetta per il vivere progetta anche per la bellezza” e allora occorre “progettare la sostenibilità da ogni punto di vista ridefinendo la bellezza con la capacità di essere visionari” partendo dalla riscoperta del rapporto fra uomo e natura per ridefinire l’ecosistema considerando che ciò che è costruito rappresenta fino al 50% dell’energia consumata e quasi il 40% delle emissioni di CO2. Spazio allora alla nuova architettura, al “sapere” fin dai fondamentali troppo spesso dimenticati su come si costruisce e con quale fine, a partire dall’uso dei materiali maturali o innovativi per arrivare alla bio-ispirazione. Concetti sviluppati da Cucinella al Salone del Mobile.Milano nell’installazione Design Whit Nature.
Roberto Coizet ha sottolineato l’esigenza di gestire il “fine vita” dei prodotti attraverso un “mercato amministrato” con il produttore che deve assumersi la responsabilità
finanziaria e organizzativa per la gestione sostenibile dei rifiuti derivanti
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