È seduto in prima fila Pasquale Padovano, lunico sopravvissuto alla tragedia di Linate. Era un operaio della Sea nel 2001, lavorava nel magazzino contro il quale si schiantò il volo di linea Sas SK686 dopo la collisione con il piccolo Cessna tedesco diretto a Parigi. Il peggior disastro aereo della storia italiana, 110 vittime tra passeggeri ed equipaggio del volo Sas, due a bordo dellaereo privato, quattro lavoratori dellaeroporto. Padovano a causa delle ustioni è già stato operato 63 volte. A lui, seduto ieri pomeriggio in prima fila nel consiglio comunale che si è riunito per commemorare il decimo anniversario della strage, ma anche alla cinquantina di parenti delle vittime - di fianco e dietro di lui nellaula -, il presidente della Sea Aldo Bonomi ha chiesto «scusa a nome dellazienda». Scusa «ai familiari delle vittime», riuniti da allora nel Comitato 8 ottobre che lotta per avere scali più sicuri, «alla città», a «tutti coloro che hanno avuto la loro vita segnata da quellevento». Unaula composta e silenziosa durante gli interventi del sindaco, dei vertici di Enav ed Enac. Maggioranza e opposizione hanno votato un ordine del giorno che impegna la giunta a creare un «Laboratorio della sicurezza» per il trasporto aereo. Bonomi accompagna le scuse ad un «sincero ringraziamento» al comitato delle vittime perchè il loro impegno «è stato la spinta decisa a migliorare. E importanti lavori sono stati fatti per rendere i nostri aeroporto non migliori, ma i migliori in tema di sicurezza».
Giuliano Pisapia ha portato ai parenti delle vittime il saluto, il ringraziamento e la «più sentita vicinanza» e «personale partecipazione» del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dieci anni «non attenuano il dolore», ha detto in aula il sindaco, ala radice dellincidente non cè solo lerrore del pilota del Cessna ma «una somma di disfunzioni aeroportuali inaccettabili». Il Paese «troppo spesso impara solo da eventi tragici» ma da allora proprio il comitato ha favorito «il dialogo tra enti e aziende preposte alla sicurezza aerea, e sono scaturite politiche e investimenti che hanno colmato lacune decennali. Grazie a questo percorso oggi Milano è una capitale della sicurezza aerea e si propone come modello di tecnologia e buone pratiche in questo settore, ci candidiamo a diventare un modello europeo». Anche in vista di Expo. Oggi gli scali sono più sicuri, ha condiviso il presidente del comitato, Paolo Pettinaroli, e «la collaborazione con il Comune, al di là dei colori di partito, è stata un esempio per lItalia».
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