Diabete, l’impatto negativo delle bevande zuccherate

Un eccessivo consumo di certe bevande può portare alla comparsa di diabete e malattie cardiovascolari: ecco i Paesi più a rischio e quali sono i meccanismi che innescano queste patologie

Diabete, l’impatto negativo delle bevande zuccherate
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Una delle malattie più diffuse al mondo è il diabete ma fa una certa rabbia sapere che in tantissimi casi la patologia viene scatenata dal consumo di bevande zuccherate. È questa la conclusione di uno studio condotto da ricercatori della Tufts University, Stati Uniti, e da poco pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.

I numeri che preoccupano

Sarebbero addirittura 2,2 milioni i casi di diabete di tipo 2 ogni anno nel mondo e ben 1,2 milioni i nuovi casi che riguardano malattie cardiovascolari per l'eccessivo consumo di certe tipologie di bevande molto zuccherate. Gli studiosi hanno messo in evidenza che sono soprattutto i Paesi in via di sviluppo ad avere i casi più numerosi come nell’Africa subsahariana con un aumento del 21% di tutti i casi di diabete e percentuali che arrivano fino al 24% nei Paesi caraibici e dell'America Latina oltre all'11% legato a malattie cardiovascolari. Lo studio è durato 30 anni (1990-2020) e ha preso in esame i dati di 184 Paesi.

Quali sono i meccanismi

"Le bevande zuccherate vengono digerite rapidamente, causando un picco nei livelli di zucchero nel sangue con scarso valore nutrizionale. Il consumo regolare nel tempo porta ad aumento di peso, resistenza all'insulina e una serie di problemi metabolici legati al diabete di tipo 2 e alle malattie cardiache, due delle principali cause di morte al mondo", affermano i ricercatori. Nel caso specifico, le bevande zuccherate sono molto pubblicizzate e si è assistito a un boom delle vendite nelle nazioni a basso e medio reddito. "Non solo queste comunità consumano prodotti nocivi, ma sono anche spesso meno attrezzate per gestire le conseguenze sulla salute a lungo termine", spiega il professor Dariush Mozaffarian, autore senior dello studio e direttore del "Food is Medicine Institute" presso la Friedman School .

Chi rischia di più

Mediamente, i ricercatori hanno visto che i maggiori danni intesi come la comparsa di diabete e malattie cardiovascolari sono stati nei confronti degli uomini rispetto alle donne e tra i più giovani rispetto agli adulti "con un livello di istruzione più elevato rispetto a quelli più bassi e tra gli adulti nelle aree urbane rispetto a quelle rurali", conclude lo studio.

Come intervenire

Gli studiosi sottolineano la necessità di interventi urgenti per limitare il consumo di bevande zuccherate a livello globale "prima che ancora più vite vengano accorciate dai loro effetti sul diabete e sulle malattie cardiache", ha aggiunto Laura Lara-Castor prima autrice dello studio.

La richiesta è di campagne pubblicitarie ad hoc che facciano luce sulle bevande zuccherate e l'invito a ridurne il consumo come già accaduto in Messico che nel 2014 ha introdotto una tassa su queste tipologie di bevande. "C'è ancora molto da fare, soprattutto nei paesi dell'America Latina e dell'Africa dove il consumo è elevato e le conseguenze sulla salute sono gravi".

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