I benefici della curcuma: così riesce a sconfiggere i super batteri

Ricercatori americani hanno scoperto in che modo la curcuma riesce a rendere inattivi batteri resistenti anche agli antibiotici: qual è il processo e cosa può cambiare adesso

I benefici della curcuma: così riesce a sconfiggere i super batteri
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Che la curcuma avesse, tra le tante, ottime proprietà antiossidanti e antinfiammatorie era cosa già nota ma alcuni ricercatori della Texas A&M University hanno scoperto anche l'importanza che riveste nei confronti dei super batteri, ossia quelli più resistenti anche agli antibiotici.

La forza della curcumina

Nel caso specifico tutto è partito da un caso clinico del 2017: in un ospedale del Nevada, Stati Uniti, una donna fu ricoverata a causa di una polmonite e non riuscì a sopravvivere a causa di sepsi e per insufficienza multiorgano e sepsi. A ucciderla fu un ceppo di batteri che riuscì a resistere addirittura a 26 antibiotici diversi. Da quel momento, i ricercatori hanno condotto studi ed esperimenti scoprendo che la curcumina, il composto che conferisce alla curcuma il suo caratteristico colore giallo brillante, può potenzialmente essere utilizzata per ridurre la resistenza agli antibiotici.

Così vince i batteri

È stato dimostrato che quando la curcumina viene intenzionalmente data ai batteri come cibo e poi attivata dalla luce può innescare reazioni deleterie all'interno di questi microbi che alla fine hanno la peggio e vengono uccisi Questo processo sarebbe dunque in grado di ridurre il numero di ceppi resistenti agli antibiotici rendendo nuovamente efficaci quelli convenzionali che si trovano in commercio. "Quando abbiamo una popolazione mista di batteri in cui alcuni sono resistenti, possiamo usare l'inattivazione fotodinamica per restringere la distribuzione batterica", ha spiegato il professor Vanderlei Bagnato, docente presso il Dipartimento di Ingegneria biomedica e autore senior dello studio. "Ora è molto più facile prevedere la dose precisa di antibiotico necessaria per rimuovere l'infezione".

Qual è il processo

Quando si parla di inattivazione fotodinamica si intende quella tecnica che utilizza molecole fotosensibili chiamate "fotosensibilizzatori" in grado di produrre particolari reazioni dell'ossigeno che possono uccidere i microrganismi interrompendone i processi metabolici. Nei loro esperimenti, il team ha utilizzato la curcumina testando questa tecnica su ceppi di Staphylococcus aureus resistenti ad amoxicillina, eritromicina e gentamicina. I ricercatori hanno esposto i batteri a numerosi cicli di esposizione alla luce e poi hanno confrontato la concentrazione minima di antibiotici necessaria per uccidere i batteri dopo l'esposizione alla luce con quelli che non ne erano stati esposti.

Cosa può cambiare

Gli scienziati hanno osservato che l'inattivazione fotodinamica che usa la curcumina "ha un enorme potenziale come terapia adiuvante o aggiuntiva agli antibiotici per malattie - come la polmonite - causate da batteri resistenti agli antibiotici", ha sottolineato Bagnato. Inoltre, si tratta di una soluzione "economicamente vantaggiosa ed è fondamentale per ridurre le spese sanitarie non solo nei paesi in via di sviluppo ma anche negli Stati Uniti", ha ribadito Vladislav Yakovlev, professore del dipartimento di Ingegneria Biomedica e autore dello studio.

Yakovlev ha suggerito come l'inattivazione fotodinamica che usa la curcumina "ha anche potenziali applicazioni nella medicina militare, dove questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per curare le ferite dei soldati sul campo di battaglia e prevenire lo sviluppo e la diffusione della resistenza antimicrobica, un problema - ha concluso - non da poco negli scenari di guerra".

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