"Solo l'aumento di peso...". "Anche il dimagrimento". Botta e risposta Tamberi medici sui calcoli renali

Gianmarco Tamberi sostiene che solo l'eccesso di peso porta ai calcoli renali ma i medici dissentono e spiegano gli effetti di un eccesso di dimagrimento

"Solo l'aumento di peso...". "Anche il dimagrimento". Botta e risposta Tamberi medici sui calcoli renali
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La finale olimpica di Gianmarco Tamberi è stata fortemente inficiata, per non dire compromessa, dai calcoli renali. Dopo aver trascorso un intero pomeriggio al pronto soccorso, infatti, l'atleta ha provato a scendere in pedana per difendere l'oro olimpico di Tokyo me le sue condizioni erano chiaramente incompatibili con quell'impresa. Tante le critiche ingenerose piovute sul saltatore, che ha la sola colpa di aver mostrato le sue Olimpiadi come un grande Truman Show ed è forse proprio a causa delle troppe accuse che in un ennesimo post pubblicato sui social Tamberi ha sbottato. Ma nel reagire, si è lasciato sfuggire qualche frase di troppo che non è piaciuta ai medici.

Nello specifico, a essere stato messo sotto accusa è stato (anche) il dimagrimento estremo del saltatore, arrivato a Parigi con appena il 3.3% di massa grassa. Una condizione portata all'estremo, e sotto stretto controllo medico, per ottimizzare le prestazioni in un appuntamento così importante. "Giusto per dare qualche informazione in più a chi scrive senza informarsi... È l'aumento di peso che porta ad un maggiore rischio di coliche renali non la perdita di peso", ha detto Tamberi nel suo post. Ma queste parole sono state smentite da diversi medici, che hanno chiesto all'atleta di essere più accorto nelle sue esternazioni.

Tra quelli che hanno invitato il saltatore a non addentrarsi in campi che non conosce c'è Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova. "Ho tifato come tutti gli italiani per Tamberi e mi spiace per i problemi medici che hanno compromesso la sua olimpiade. Tuttavia quando un atleta si improvvisa medico, dicendo che è solo l'obesità che può provocare calcoli ai reni, invade un campo non suo", ha detto il medico. "Una perdita rapida di peso può favorire la comparsa dei calcoli renali. La perdita di peso implica anche una perdita di acqua e può determinare maggior rischio di calcolosi renale per la minore possibilità di eliminare le scorie e far precipitare i cristalli che determinano la comparsa dei calcoli stessi", ha spiegato Bassetti, che ha confermato la sua stima per l'atleta.

Anche l'immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione all'Università Lum, ha commentato con l'Adnkronos il saltatore, basandosi sulle sue passate dichiarazioni in merito alla presenza di massa grassa e alla dieta "alluncinante" seguita in avvicinamento alla competizione olimpica. "Pur non conoscendo nei dettagli il regime alimentare seguito dall'atleta, c'è da credere che il suo profilo dietetico sia stato pressoché esclusivamente impostato su matrice proteica, in totale assenza di grassi, con l'aggiunta di pratiche che possono aver favorito un progressivo processo di disidratazione", ha spiegato Minelli, ponendosi sulla stessa linea di Bassetti.

"La concentrazione delle urine che a tutto questo è seguita, con conseguente cristallizzazione dei soluti litogeni, tra i quali gli urati la cui presenza viene evidentemente condizionata da diete iperproteiche, ha fatto il resto", ha aggiunto, precisando che non va in alcun modo emulato da persone "normali".

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