Come difendere domani il proprio tenore di vita

«Ogni volta che i tg accendono i riflettori sulla previdenza integrativa c’è l’assalto al nostro sito». Specie nella sezione all’indirizzo www.arcaonline.it/DefaultArca.aspx?content=CalcolaPensioneArca, dove è possibile simulare la situazione pensionistica futura e calcolare il divario fra il trattamento pubblico e quanto necessario a mantenere inalterato il tenore di vita. Danilo Masci, responsabile della previdenza di Arca Sgr, aggiunge: «È un divario già ampio, che per le nuove generazioni si tradurrà in un assegno non superiore al 40-50% dell’ultimo stipendio». Emblematico il caso dell’impiegata 22enne, oggi con una busta paga di 16mila euro lordi ma destinata a fare carriera in azienda: a 60 anni e un reddito lordo di 99.381 euro (56.322 netti), andrà in pensione nel 2043 dovendo coprire un gap del 44%, circa 2.070 euro al mese. Se integrerà l’assegno pubblico con la rendita ottenuta tramite versamenti annuali di 2.759 euro nel fondo pensione, ipotizzando una rivalutazione del 3%, potrà ridurre il gap al 15%; il divario, poi, potrebbe azzerarsi se la rivalutazione giungesse al 5% annuo. Il contributo massimo deducibile annualmente equivale a 1.920 euro, per un risparmio fiscale di 596 euro. «Più sarà significativo l’avanzamento professionale - sottolinea il manager - più la pensione necessiterà di integrazione. A quanti temono di perdere il Tfr rischiando sui mercati finanziari, consigliamo di iscriversi a una linea di garanzia, che investe in strumenti monetari, preservando il capitale: il guadagno netto è rappresentato dal contributo dell’azienda al fondo pensione». Versare di più rispetto alla soglia di deducibilità può essere utile nell’ottica di una rendita più robusta.

«Certo, sono soldi di cui non posso disporre quando voglio (eccetto i casi previsti dalla normativa), però godono di una tassazione più favorevole, con aliquota dell’11% sul risultato del fondo contro una ritenuta del 20% prevista dalla Finanziaria per la tassazione dei capital gain. Se oggi il vantaggio fiscale legato alla deducibilità dei contributi è prevalente, la prospettiva nella scelta di ognuno cambierà quando in famiglia si vedrà entrare una pensione pubblica davvero magra».

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