Annunciato nelle scorse settimane dalla premier Sanna Marin, il progetto del muro che dividerà la Finlandia dalla Russia è stato ufficialmente presentato nelle scorse ore dalle guardie di frontiera di Helsinki.
L'esecutivo ha già stanziato le prime somme per i lavori che partiranno nel marzo del 2023 e che dovrebbero terminare, secondo i piani del governo e delle guardie di frontiera, tra il 2025 e il 2026. Per i massimi dirigenti finlandesi, si tratta di una delle più importanti opere del genere concepite nel Paese.
Il muro che dividerà Finlandia e Russia
La linea di confine tra Finlandia e federazione russa è lunga almeno 1.300 km. Si tratta perlopiù di frontiere scarne e poco controllabili. Il timore del governo di Helsinki è quello che in centinaia dalla Russia, sfruttando la conformazione del terreno, possano nei prossimi mesi e nei prossimi anni entrare clandestinamente nel Paese scandinavo.
Il muro nasce quindi da questa esigenza. Ma non sarà esteso lungo l'intera linea di confine. Secondo Jari Tolppanen, generale di brigata delle guardie di frontiera, l'opera dovrebbe essere costruita per un'estensione di 200 km.
Il progetto prevede un miro di tre metri con filo spinato, dotato inoltre di telecamere per la visione notturna, luci e altoparlanti. Un rafforzamento delle frontiere quindi volto a blindare e schermare il territorio finlandese da possibili ingressi irregolari.
La prima parte dei lavori verrà avviata nel marzo del 2023. In particolare, saranno costruiti i primi 3 km di muro in corrispondenza del valico di frontiera di Imatra. Successivamente, a partire dalla fine del 2023, verranno avviati i cantieri per l'insediamento del muro in altri 70 km della linea di confine, in prossimità dei valichi di frontiera principali e con un occhio di riguardo ai confini sud orientali del Paese.
Infine, per ultimare l'opera, è previsto un nuovo cantiere per i successivi 100 km da avviare però non prima del 2025. La prima fase dei lavori costerà sei milioni di Euro, la seconda invece 139 milioni. Il governo di Helsinki, hanno fatto sapere dalla capitale finlandese, ha già stanziato i soldi necessari per queste due fasi. La terza e ultima fase invece ha un costo di 235 milioni di Euro e l'esecutivo di centrosinistra guidato da Sanna Marin proverà a reperire i soldi nei prossimi esercizi finanziari.
A Helsinki come a Varsavia
La decisione della Finlandia ha molto in comune con quella analoga presa dal governo polacco nei giorni scorsi. Entrambi i Paesi sono impegnati nel rafforzare i confini con la Russia ed entrambi i governi hanno il timore dell'arma migratoria che il Cremlino potrebbe scagliare nei loro confronti.
Sia Helsinki che Varsavia infatti, non temono l'arrivo in massa di russi magari provocato da future nuove mobilitazioni militari. Al contrario, Finlandia e Polonia hanno il sospetto che Mosca possa dare ospitalità a centinaia di migranti provenienti dal medio oriente e portati in seguito dalle autorità russe verso i confini.
Tanto è vero che il governo polacco sta allestendo i lavori per la costruzione di un miro con l'enclave russa di Kaliningrad dopo la notizia dell'apertura del locale aeroporto ai voli da e per il medio
oriente. A Varsavia è al potere un governo di centrodestra, a Helsinki uno di centrosinistra: il colore diverso in questo caso conta poco, la linea comune è quella di fortificare i rispettivi confini con il territorio russo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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