Nel 2020, un team di ingegneri dell'università Lishui di Zhejiang, nella Repubblica Popolare Cinese, ha sviluppato un “dispositivo per tagliare cavi sottomarini di tipo a strascico”. Zhang Shusen, Dai Ying, Fu Changrong, Gao Zikun, Li Xuping e Ji Guangyao, autori della domanda di brevetto dell'università Lishui, hanno scritto che “con lo sviluppo della scienza e della tecnologia, vengono posati sempre più cavi sottomarini di comunicazione sui fondali marini di tutto il mondo. In alcune emergenze è necessario tagliare i cavi sottomarini”.
La scoperta è stata fatta recentemente dal settimanale Newsweek, che pubblica anche alcuni disegni allegati al deposito di brevetto che si basa su un progetto del 2009 proposto da ingegneri navali della filiale del Mar Cinese Meridionale dell'Amministrazione Statale Oceanica per una “macchina da taglio trainata pelagica” a forma di ancora. Gli autori di quel primo progetto, He Honghui, Liu Yuqiang, Sheng Yanfeng e Wang Rongcan scrivono nella loro richiesta di brevetto che un tale dispositivo è necessario a causa dell'esistenza di cavi illegali fuori della RPC che devono essere distrutti. I registri delle domande di brevetto mostrano che entrambe le richieste sono state abbandonate o respinte per ragioni sconosciute.
Nel progetto del 2020 si legge che “il metodo di taglio tradizionale (di un cavo sottomarino n.d.r.) richiede prima il rilevamento della posizione del cavo, poi lo scavo, il recupero e poi il taglio. Il processo è complicato e richiede molte attrezzature costose. Il costo è troppo alto. C'è bisogno di un apparato di taglio veloce e a basso costo per i cavi sottomarini per svolgere questo compito”. Effettivamente un dispositivo a forma di ancora, con bordi seghettati e utilizzato per “arare” il fondale marino trainato da una nave, risulta essere una metodologia molto meno costosa e parimenti efficace. Del resto le classiche ancore sono responsabili di danneggiamenti ai cablaggi sottomarini già in condizioni “normali”, intendendo con questo termine l'assenza della volontà di compiere un danno. Interessante notare che nella domanda di brevetto cinese per il taglio dei cavi sottomarini si afferma che i residui di rame sull'ancora possono indicare se il risultato ha avuto successo o meno.
Il fatto che siano stati richiesti brevetti per questi tipi di dispositivi non dimostra automaticamente la responsabilità di natanti cinesi nei danneggiamenti che sono avvenuti recentemente nei mari intorno al globo (Baltico e al largo di Taiwan), ma sicuramente indica la volontà cinese di trovare una metodologia efficace per condurre questo tipo di operazioni che rappresentano un palese atto ostile.
Newsweek riferisce di aver raggiunto telefonicamente il vicedirettore della divisione di ricerca scientifica dell'univerisità Lishui, Wang Yan, che però ha rifiutato di commentare.
Recentemente abbiamo assistito a un aumento alquanto sospetto di cavi tranciati dopo il passaggio di naviglio russo o cinese: nel Baltico, ad esempio, ci sono stati almeno 3 casi nell'arco di poche settimane tra novembre e dicembre mentre a nord di Taiwan il 3 gennaio un altro cavo è stato troncato in circostanze sospette. Navi cinesi, tra cui la Xing Shun 39, la Newnew Polar Bear e la Yi Peng 3, erano presenti negli orari e nei luoghi esatti dei recenti incidenti in diverse parti del mondo, ma non basta per attribuirne la paternità.
L'attacco ai cavi di comunicazione sottomarini rappresenta una tipologia di attività afferente a quella “zona grigia” dei conflitti: azioni di questo tipo sono difficili da attribuire e non rappresentano un'azione aggressiva tale da scatenare un conflitto diretto. Questo però non significa che non siano azioni di basso impatto: attraverso i cavi sottomarini passa la quasi totalità delle nostre comunicazioni e riparare le interruzioni oltre a essere dispendioso richiede tempo (ovviamente a seconda della profondità in cui corrono i cavi).
Effettivamente la troncatura simultanea di diversi cavi sottomarini potrebbe gettare un Paese nel caos in quanto verrebbe escluso dalle comunicazioni di dati globali: ciò significa, ad esempio, essere tagliati fuori dalle transazioni internazionali o più semplicemente non avere la possibilità di accedere a una gran parte del world wide web.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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