Iskander, Kinzhal e bombardieri: scatta la terza fase dell'esercitazione armi atomiche russe

Nel Distretto Meridionale e in quello Centrale la Russia ha dato il via alla terza fase dell'esercitazione sull'utilizzo della armi nucleari non strategiche cominciata lo scorso maggio

Iskander, Kinzhal e bombardieri: scatta la terza fase dell'esercitazione armi atomiche russe
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Il Ministero della Difesa russo ha reso noto stamattina con un comunicato stampa che è cominciata la terza fase dell'esercitazione militare interforze per l'utilizzo di armi nucleari non strategiche.

Le manovre sono cominciate intorno al 20 maggio scorso, nel Distretto Militare Meridionale russo, ovvero quello che soprintende alle operazioni militari in Ucraina, mentre la seconda fase, che ha riguardato anche il coordinamento delle unità delle forze armate russe e bielorusse per l'uso in combattimento di armi nucleari tattiche, ha avuto inizio il 10 giugno.

La Difesa di Mosca fa sapere che nell'ambito di questa fase dell'esercitazione, il personale delle unità missilistiche del Distretto Militare Meridionale e di quello Centrale elaborerà compiti di addestramento al combattimento per i sistemi di missili balistici a corto raggio “Iskander-M”, avanzando segretamente verso aree di posizione designate per effettuare lanci elettronici.

Il personale delle unità delle Forze Aerospaziali coinvolte nell'esercitazione effettuerà simulazioni di formazioni di unità speciali equipaggiate con armamento atomico non strategico e sortite in aree di pattugliamento designate. La fase in corso dell'esercitazione mira a mantenere la prontezza del personale e delle attrezzature dei reparti per l'uso in combattimento delle armi nucleari non strategiche. In precedenza, nell'ambito della prima e della seconda fase dell'esercizio delle forze nucleari non strategiche, erano state affrontate le questioni relative alla preparazione delle unità dei distretti militari del Sud e di Leningrado, elaborando l'attività delle unità delle Forze Aerospaziali e della Marina per l'uso in combattimento di questa tipologia di armi nucleari.

I video che sono stati diffusi dal Ministero della Difesa russo per segnare l'inizio delle tre fasi ci permettono di dare uno sguardo sui mezzi utilizzati per queste particolari manovre. Si sono osservati, oltre agli “Iskander-M”, i sistemi “Iskander-K” per il lancio di missili da crociera, bombardieri Tupolev Tu-22M3 armati di missili da crociera tipo Kh-22/32 e caccia MiG-31K con missili ipersonici Kh-47M2 “Kinzhal”.

Mosca ha tenuto a sottolineare, a pochi giorni dall'inizio della complessa esercitazione, che le manovre sarebbero state effettuate coinvolgendo il Distretto Militare Meridionale dando così un segnale politico all'Occidente riguardante l'andamento del conflitto in Ucraina: alcuni hanno letto in questo un messaggio alla Nato (e alla Francia) per quanto riguarda la volontà di schierare truppe a fianco di quelle di Kiev.

In realtà sappiamo che queste manovre vengono effettuate periodicamente dalla Russia e che Mosca agita lo spettro nucleare dall'inizio del conflitto per questioni legate all'indirizzamento dell'opinione pubblica occidentale verso la cessazione del sostegno militare all'Ucraina, ma non ha attualmente la reale necessità di utilizzare le armi nucleari non strategiche nel conflitto in corso per questioni politiche e di rapporto costo/benefici sul campo di battaglia.

Trattandosi di forze nucleari non strategiche, definizione che si accorda meglio ai compiti rispetto a “tattiche”, è ovvio che stante la percezione russa della minaccia data dalla Nato, le esercitazioni che le riguardano vengano fatte nei distretti militari più vicini al possibile teatro di impiego. Sarebbe invece qualcosa di alquanto inedito – ma non una prima – se manovre di questo tipo venissero effettuate con regolarità e con tale complessità nel Distretto Militare Orientale, ma è probabile che stante l'escalation in corso innescata dalle ambizioni nazionaliste cinesi che hanno provocato una corsa al riarmo del Giappone (che per la prima volta sta acquisendo capacità missilistiche stand-off) non passi molto tempo prima di osservarle.

È bene chiarire che la portata di certi sistemi d'arma non è l'unico discriminante tra “tattico” e “strategico”: anche i vettori a più lungo raggio, nell'ordine delle poche migliaia di chilometri di gittata, possono essere utilizzati con compiti “non strategici” ovvero per colpire le forze nemiche e non il potenziale industriale e demografico dell'avversario.

Tornando all'esercitazione attualmente in corso in Russia, si ritiene che questa sia la terza e ultima fase in

quanto le prime due hanno visto compiti più di “preparazione” con la movimentazione delle testate dai depositi e l'addestramento delle unità (anche bielorusse) alla loro movimentazione e installazione sui vettori di lancio.

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