Tensione alle stelle in Corea: il giallo dei droni di Seul nei cieli di Pyongyang

Secondo quanto riferiscono le autorità nordcoreane, alcuni droni inviati da Seoul sarebbero stati rilevati nei cieli di Pyongyang. Ecco che cosa sappiamo

Tensione alle stelle in Corea: il giallo dei droni di Seul nei cieli di Pyongyang
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La Corea del Nord ha accusato la Corea del Sud di aver fatto volare dei droni a Pyongyang per lanciare volantini di propaganda. Il ministero degli Esteri nordcoreano ha avvertito che il Paese risponderà con la forza se episodi del genere dovessero verificarsi di nuovo. Secondo quanto riferiscono le autorità del Nord, alcuni velivoli senza piloti inviati da Seoul sarebbero stati rilevati lo scorso 3 ottobre, oltre che ieri e oggi. Il governo guidato da Kim Jong Un ha parlato di violazione della sovranità nazionale e di minaccia alla sicurezza nazionale, e ha avvertito il Sud che l’esercito userà "tutti i mezzi di attacco" a propria disposizione e che risponderà senza preavviso se altri droni nemici saranno nuovamente rilevati nel territorio nordcoreano.

Droni sudcoreani a Pyongyang?

Il governo e l'esercito della Corea del Sud non hanno ancora risposto alle accuse della Corea del Nord di aver fatto volare dei droni nella sua capitale per lanciare volantini di propaganda anti-nordcoreana. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, tuttavia l'esercito del Sud avrebbe ufficiosamente dichiarato di non aver inviato alcun velivolo senza pilota oltre il 38esimo parallelo. Il mistero, dunque, si infittisce. Già, perché mentre la Korean Central News Agency ha pubblicato alcune immagini nelle quali si vedono dei droni volare in cielo, da Seoul respingono ogni accusa.

Nel caso in cui alcuni droni abbiano effettivamente volato sopra Pyongyang, la responsabilità potrebbe, allora, essere imputata ai gruppi di attivisti sudcoreani che, da anni, sono soliti inviare al Nord grandi palloni aerostatici contenenti pacchi di aiuti e volantini per criticare Kim. In attesa di ulteriori conferme, è bene ricordare che le due Coree sono ancora tecnicamente in guerra dato che il conflitto del 1950-53 si è concluso con un armistizio, e non con un trattato di pace.

Tensione alle stelle

Le tensioni tra le due Coree sono aumentate notevolmente negli ultimi mesi. Sul fronte Nord, Kim ha intensificato i test sulle armi e lanciato molteplici minacce. In risposta, la Corea del Sud ha rafforzato le sue esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti. Nei giorni scorsi, Pyongyang ha annunciato l'intenzione di sigillare definitivamente il confine con il Sud e di costruire nuove strutture di difesa in prima linea per contrastare quella che ha definito "l'isteria conflittuale" delle forze sudcoreane e statunitensi.

Non solo: Kim in persona, secondo quanto riportato dal sito Daily Nk, avrebbe ordinato un'espansione della produzione di armi e dei piani di esportazione per il quarto trimestre per soddisfare le richieste militari della Russia, a conferma dell’ormai consolidata sinergia tra il leader nordcoreano e Vladimir Putin. Pare che la Commissione militare centrale del Nord abbia emesso "ordini di emergenza per la produzione e l'esportazione di armi del quarto trimestre al Dipartimento del Ministero della Difesa, al Secondo Comitato economico e alle principali imprese dell'industria della difesa attraverso l'Ordine n. 61351 emesso il 1° ottobre".

Nel frattempo, l'assistente segretario di Stato Usa per gli Affari dell'Asia Orientale e del Pacifico, Daniel J.

Kritenbrink, ha avuto un colloquio telefonico con il viceministro degli Esteri per la Strategia e l'Intelligence della Repubblica di Corea, Cho Koo Rae, e il direttore generale per gli Affari asiatici e oceanici del ministero degli Esteri giapponese, Namazu Hiroyuki, per discutere degli sviluppi preoccupanti nella Corea del Nord. Un problema non da poco per gli Usa e i loro partner regionali.

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