La Grecia ha firmato una lettera di impegno col governo statunitense per l'acquisto di 20 cacciabombardieri stealth di quinta generazione F-35A.
La formalizzazione del contratto è avvenuta il 25 luglio e non è stata affatto un fulmine a ciel sereno: a novembre 2020 il governo ellenico aveva formalmente fatto richiesta agli Stati Uniti di poter acquistare i cacciabombardieri, reiterandola a giugno 2022, mentre a gennaio di quest'anno la Dsca (Defense Security Cooperation Agency) del Dipartimento della Difesa aveva dato il nulla osta per la vendita, specificando, allora, che si sarebbe trattato di 40 F-35A (a decollo e atterraggio convenzionale) e 42 motori Pratt & Whitney F135-PW-100 (40 installati sui caccia e 2 di scorta) più supporto tecnico e informatico per un totale di 8,6 miliardi di dollari.
A quel tempo non era stato reso noto l'armamento associato agli F-35, e nemmeno oggi sappiamo se la commessa per il caccia di sesta generazione ne vedrà anche il relativo acquisto. Sappiamo però che il recente accordo ha un valore di 3,5 miliardi di dollari, rappresentando il singolo contratto più costoso di sempre per l'aeronautica militare ellenica.
“Siamo entusiasti di dare il benvenuto alla Grecia nell'impresa dell'F-35”, ha affermato il generale dell'aeronautica Usa Mike Schmidt, direttore e responsabile esecutivo del programma F-35. “L'F-35 fornirà capacità eccezionali all'aeronautica militare ellenica, creerà interoperabilità tra i nostri alleati e rafforzerà l'efficacia in combattimento per tutta la Nato”. Bridget Lauderdale, vicepresidente e direttore generale del programma F-35 di Lockheed Martin ha commentato dicendo che “per diversi decenni, l'aeronautica militare ellenica è stata nostra partner ed è un onore per noi continuare questa relazione mentre la Grecia diventa la 19a nazione ad aderire al programma F-35”, aggiungendo che il velivolo “è l'unico caccia adatto a rafforzare la sovranità e la capacità operativa della Grecia con gli alleati”.
Quanto osservato negli ultimi anni in Grecia è l'ovvio percorso di un Paese che sta cercando di migliorare le proprie capacità militari non solo per il mutato scenario internazionale, dove il nascere della crisi ucraina e il successivo scoppio del conflitto hanno causato la necessità di rivedere la propria agenda della Difesa tra le nazioni europee, ma anche perché Atene vuole mantenere il passo con Ankara, che come sappiamo ha intrapreso da tempo una politica di miglioramento e ampliamento delle proprie capacità militari.
L'estromissione delle Turchia dal programma F-35, avvenuta per la decisione del governo turco di procedere con l'acquisizione dei sistemi da difesa aerea S-400 di fabbricazione russa, ha generato una serie di eventi che hanno portato la Grecia a poter acquistare gli F-35, che prima di allora gli Stati Uniti non intendevano vendere ad Atene.
L'industria aeronautica turca, infatti, ha proceduto autonomamente con la costruzione di un caccia di ultima generazione (che potrebbe essere di tipo 4/5), il “Kaan”, dalle linee che ricordano molto gli statunitensi F-22 ed F-35 (del resto la stealthness guida la progettazione). Nonostante la Grecia si sia rivolta alla Francia per migliorare la propria linea caccia, con l'acquisto dei francesi “Rafale”, il “Kaan” turco rappresenta un aereo più moderno e potenzialmente può dare alla Turchia un vantaggio tattico nel delicato equilibrio dei due vicini geografici che, nonostante facciano entrambi parte della Nato, non sono propriamente amici: le tensioni tra i due Stati periodicamente riaffiorano per questioni legate alla sovranità sull'Egeo e per il contrasto all'immigrazione clandestina.
Se ora Atene è entrata ufficialmente nel club F-35 – sempre più ampio con la prospettiva dell'ingresso della Romania – evidentemente a Washington hanno
valutato la vendita del cacciabombardiere di quinta generazione alla Grecia come non perturbante degli equilibri della regione, forse proprio per via dello sviluppo e della nascita del caccia turco “Kaan”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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