Voli russi e droni misteriosi: perché la Corea di Kim è al centro degli intrighi

Le autorità nordcoreane hanno diffuso le immagini dei resti di un drone militare trovato a Pyongyang: si tratterebbe di un velivolo di Seoul

 Voli russi e droni misteriosi: perché la Corea di Kim è al centro degli intrighi
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I media della Corea del Nord hanno diffuso le immagini dei resti di un drone militare trovato a Pyongyang. Le autorità locali non hanno avuto dubbi nel sostenere che il velivolo fosse sudcoreano. "È molto probabile che il drone sia quello che ha sparso volantini sul centro della municipalità di Pyongyang", si legge sulla Kcna. L'indagine del Nord ha "scientificamente provato" che lo Uav proveniva dalla Corea del Sud, ha affermato un funzionario citato dalla stessa agenzia di stampa statale. Pyongyang ha ribadito il suo precedente avvertimento, ovvero che un'altra incursione di droni sarebbe stata vista come "una dichiarazione di guerra" e causerebbe una rappresaglia immediata. Nel frattempo, mentre circolavano le notizie dei soldati nordcoreani inviati in Ucraina a combattere al fianco dei russi, nei giorni scorsi un jet militare del Cremlino è volato direttamente da Mosca a Pyongyang. Si trattava di un Ilyushin II-62M: lo stesso aereo che soltanto il mese scorso aveva viaggiato fino alla capitale nordcoreana dall’Estremo Oriente russo.

I resti del drone (sudcoreano)

Per quanto riguarda il drone, la Corea del Nord ha diffuso le immagini del velivolo e dichiarato che sono in corso indagini per chiarire se l’ospite indesiderato è effettivamente uno Uav sudcoreano. Dai primi riscontri, sembrerebbe esserlo, anche se Seoul ha rifiutato di dire abbia inviato droni oltre confine e, in caso affermativo, se siano stati fatti volare dai suoi militari o da civili. Il governo di Yoon Suk Yeol ha affermato che commentare le affermazioni del Nord significherebbe essere coinvolti in uno stratagemma.

Il parlamentare sudcoreano Yu Yong Weon ha dichiarato a Reuters che i droni nelle foto della Corea del Nord sono "molto simili" ai droni di sorveglianza realizzati dalla società sudcoreana Sungwoo Engineering e forniti all'esercito sudcoreano nel 2023. Sungwoo scrive inoltre sul suo sito web di aver fornito 100 dei suoi droni S-Bat, che hanno un'autonomia di volo massima di quattro ore e una velocità massima di 140 km/h (88 mph), alle forze armate del Sud. Yu ha affermato che il comando droni della Corea del Sud ha ordinato l'uso dei velivoli lo scorso anno, dopo che un drone nordcoreano era entrato nella no-fly zone circostante l'ufficio presidenziale di Seoul.

I voli da Mosca a Pyongyang (e le navi russe)

Come detto, al netto di droni inattesi, a Pyongyang stanno volando anche aerei provenienti dalla Russia. L’ultimo è arrivato direttamente da Mosca: potrebbe aver trasportato merci o personale di alto livello, a conferma degli eccellenti rapporti militari tra i due Paesi.

Il Nis, la principale agenzia di spionaggio della Sud Corea, ha intanto fatto sapere di aver "monitorato attentamente" i movimenti dell’esercito nordcoreano ed è arrivata alla conclusione secondo cui la Corea del Nord "ha trasportato le sue forze speciali in Russia tramite navi da trasporto dall’8 al 13 agosto, confermando l’inizio della partecipazione dell’esercito nordcoreano alla guerra".

Per spostare queste truppe, la Marina russa è entrata nelle acque nordcoreane per la prima volta dal 1900, secondo il Nis. "Quattro navi da sbarco e tre navi di scorta appartenenti alla flotta russa del Pacifico hanno completato il primo trasferimento di circa 1.

500 membri delle forze speciali nordcoreane dalle aree vicino a Chongjin, Hamhung e Musudan a Vladivostok, in Russia, durante lo stesso periodo, e si prevede che una seconda operazione di trasporto avrà luogo presto", hanno spiegato ancora gli 007 di Seoul.

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