"Nessun tank T-14 Armata al fronte": cosa c'è dietro la decisione di Mosca

La Russia ritira i nuovi carri T-14 "Armata" dal fronte e rinuncia a usarli al fronte perché sono "troppo costosi"

"Nessun tank T-14 Armata al fronte": cosa c'è dietro la decisione di Mosca
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Questa mattina il direttore generale della società statale Rostec, Sergei Chemezov, ha detto all'agenzia stampa Ria Novosti che il nuovo carro armato T-14 “Armata” è "improbabile che venga utilizzato durante l'operazione militare speciale a causa del suo costo elevato". Chemezov ha precisato che “in termini di funzionalità, ovviamente, è molto superiore ai carri armati esistenti, ma è troppo costoso, quindi è improbabile che l'esercito lo utilizzi ora. È più facile acquistare ancora i T-90” chiarendo che si riferiva specificatamente al loro utilizzo nel conflitto ucraino.

In effetti l'esercito russo ha inviato alcuni esemplari di T-14 in Ucraina per effettuare delle valutazioni sul campo che sarebbero cominciate, secondo l'intelligence britannica, a gennaio del 2023, ma non c'è conferma visiva sul loro effettivo impiego in combattimento: a luglio 2023 la Tass riferiva genericamente che al fronte meridionale “parecchi veicoli – riferendosi ai T-14 – hanno partecipato ai combattimenti” mentre ad aprile dello stesso anno era stato affermato che gli “Armata” avevano sparato sulle posizioni ucraine ma non avevano ancora partecipato in scontri diretti con le forze di Kiev.

Questo carro armato è l'ultimo nato nella lunga tradizione di tank russi, e sebbene sia stato presentato al pubblico ufficialmente nel lontano 2015, non è ancora entrato in produzione di serie.

Il T-14 fa parte di una piattaforma, la “Armata”, che oltre a fare da base per il nuovo carro armato è utilizzata anche nell'IFV (Infantry Fighting Vehicle) T-15 e nel semovente di artiglieria 2S35. Mentre il 2S35 è entrato in servizio alla fine del 2023 (pur non essendo stato finora impiegato nel conflitto ucraino) e il T-14, insieme al T-15, è rimasto un veicolo corazzato “da parata”.

La sorte del nuovo IFV al momento è ignota, e alcune fonti ritengono che non se ne preveda la produzione in serie, mentre per il T-14 si continua a parlare del suo futuro arrivo ai reparti corazzati, come ha sottolineato la Tass in occasione di una recente visita del presidente Vladimir Putin alla fabbrica Uralvagonzavod che li produce.

Del resto, sino a oggi, del T-14 si stima siano stati prodotti circa una decina di esemplari – alcune fonti russe parlano di una quarantina – che sono stati afflitti da numerosi problemi durante i loro collaudi al punto che i comandanti dei reparti corazzati russi in Ucraina si sono mostrati riluttanti ad accettare la prima tranche di questi carri armati a causa delle loro cattive condizioni.

Durante più di un decennio di sviluppo, il programma “Armata” è stato afflitto da ritardi, riduzione delle dimensioni della flotta originariamente pianificata e segnalazioni di problemi di produzione.

Il Cremlino infatti aveva ordinato originariamente 2300 T-14 da consegnarsi entro il 2020, ma a tutt'oggi ne sono stati prodotti solo qualche decina, che appaiono destinati a restare ancora a lungo in fase di collaudo stante i problemi riscontrati.

Nel corso del suo sviluppo il T-14 è stato afflitto da problemi tecnici non meglio definiti, ma a preoccupare Rostec, come il Cremlino, è la spirale dei costi, che è andata aumentando nel corso del tempo al punto da diventare insostenibile stante le attuali condizioni dovute alla guerra e alla necessità dell'esercito russo di avere immediatamente a disposizione carri armati in sostituzione di quelli persi.

Nel 2015-2016, il costo di un singolo T-14 oscillava tra i 400 e i 700 milioni di rubli (5,38 milioni – 9,42 milioni di dollari, secondo il tasso di cambio odierno), ma è ragionevole pensare che sia aumentato vertiginosamente nel lungo arco

temporale del suo sviluppo.

Quanto abbiamo sentito da Chemezov è il preludio al ritiro definitivo del carro armato? Tutti gli indizi sembrano confermarlo, anche il fatto che la Russia starebbe pensando a un nuovo tank: il T-90 “Burlak”.

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