Le Filippine stanno continuando a rafforzare le loro difese nel bel mezzo delle crescenti tensioni con la Cina. Se, da un lato, gli Stati Uniti hanno recentemente lasciato intendere di poter piazzare sull'isola il sistema missilistico di difesa aerea Typhon, in aggiunta al sistema Spyder, dall’altro il Giappone costruirà cinque grandi navi pattuglia per la Guardia costiera filippina. Le due mosse sono accomunate dal medesimo minimo comun denominatore: la volontà di Washington e del suo partner nipponico di arginare le mire di Pechino nel Mar Cinese Meridionale e, più in generale, nell’intera regione asiatica. Dal suo punto di vista, invece, Manila non intende cedere di un millimetro nelle storiche rivendicazioni marittime che la antepongono al Dragone.
L’ombrello degli Usa
Al netto del Typhon, il sistema missilistico di difesa aerea Spyder (Surface-to-air Python e Derby, di fabbricazione israeliano) ha avuto un posto di rilievo nell’esercitazione militare Balikatan, andata in scena dal 22 aprile all'8 maggio. Nel tentativo di modernizzare le proprie forze armate, il governo filippino ha ordinato questo jolly militare nel 2019 in seguito ad un accordo firmato all’epoca tra il dipartimento di Difesa Nazionale Usa e il ministero della Difesa israeliano, insieme a Rafael Advanced Defense Systems, per tre batterie Spyder, in un'operazione costata oltre 122,5milioni di dollari.
Due delle tre batterie di missili Spyder sono già state consegnate a Manila, mentre la terza dovrebbe arrivare sull’isola nel corso dell’anno. Essendo l'arma principale del 960esimo gruppo di difesa aerea e missilistica dell'aeronautica filippina (PAF), il sistema è vitale per salvaguardare installazioni critiche, risorse terrestri e piattaforme mobili da un vasto spettro di minacce aeree. Il sistema Spyder, inoltre, eccelle anche nell’intercettazione di basso livello e può neutralizzare le minacce di sorveglianza, fornendo così un ombrello di difesa completo per il Paese asiatico.
Nel frattempo c’è da segnalare una protesta degli attivisti filippini contro lo spiegamento del sistema missilistico statunitense a medio raggio Typhon nel nord di Luzon. Questo sistema è in grado di lanciare sia missili antiaerei SM-6 che missili d'attacco terrestre Tomahawk, dotati rispettivamente di una portata operativa di oltre 240 e 2.500 chilometri. Il Typhon è stato schierato per la prima volta nelle Filippine nella citata esercitazione Balikatan. Le autorità hanno confermato che il sistema è ancora a Luzon ma non hanno spiegato per quanto tempo rimarrà lì.
L’asse con il Giappone
Arriviamo così al Giappone. Il sito Naval News ha scritto che Manila e Tokyo hanno finalizzato il loro più grande progetto di sicurezza marittima. Il Segretario degli Affari Esteri filippino Enrique Manalo e l'Ambasciatore giapponese nelle Filippine Enzo Kazuya hanno inaugurato la terza fase del Progetto di miglioramento della capacità di sicurezza marittima (MSCIP), un progetto che mira a rafforzare la capacità della Guardia costiera filippina di rispondere a minacce e incidenti all’interno della giurisdizione marittima delle Filippine.
Finanziato da un prestito ufficiale di aiuto allo sviluppo dell'Agenzia giapponese per la cooperazione internazionale, l'accordo da 507 milioni di dollari è il più grande finora concluso da Tokyo alle forze dell'ordine marittime delle Filippine. Del budget complessivo, circa 425 milioni saranno dedicati alla costruzione di cinque navi di risposta multi-missione (MRRV) lunghe 97 metri e a un pacchetto di supporto logistico integrato della durata di cinque anni.
La Guardia costiera filippina prevede che le cinque navi pattuglia arriveranno tra il 2027 e il 2028. Un'altra cerimonia per la firma del contratto delle navi avrà luogo in una data futura.
Queste navi si uniranno alle due già trasferite dal Giappone alla Guardia costiera filippina, BRP Teresa Magbanua (MRRV-9701) e BRP Melchora Aquino (MRRV-9702), fornite nell'ambito della seconda fase di MSCIP.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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