Un aiuto concreto è stato portato a termine con un'importante operazione umanitaria Let’s help Tiro a favore dei tanti libanesi che negli ultimi mesi, in seguito agli scontri tra Israele e le milizie di Hezbollah, hanno dovuto abbandonare le città a ridosso della Blue Line, la linea di demarcazione tra i due Paesi e che hanno dovuto spostarsi verso nord, trovando accoglienza presso il centro rifugiati di Tiro, nella zona di competenza dei militari italiani che operano inquadrati nel Comando Sector West della missione UNIFIL.
Gli aiuti da parte dell'Italia
Proprio grazie a questa operazione, nel centro rifugiati sono stati consegnati oltre 3 tonnellate di beni umanitari partiti dall'Italia. Materiale sanitario ospedaliero, ma anche due bagni chimici, un gruppo elettrogeno, coperte e vestiti, farina, riso, zucchero, legumi, pomodoro e cioccolata, succhi di frutta e biscotti per bambini. Beni preziosi di cui questi rifugiati hanno un estremo bisogno e che sono stati accolti con grande riconoscenza.
L'attività di cooperazione
L'Italia è da sempre un Paese che ha teso la mano a chi ne ha più bisogno e questa enorme macchina di solidarietà era partita già dallo scorso dicembre con l’avvio di un’attività di cooperazione civile-militare (CIMIC) diretta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, dalla ONLUS Vivere per Amare - Live to Love, il cui presidente è il prof. Carlo Molino e dalla MSC Foundation, con il direttore esecutivo Daniela Picco.
Let’s Help Tiro, ha da subito risposto ad una richiesta di aiuto che il responsabile delle emergenze del Centro rifugiati e del sindaco di Tiro hanno rivolto alla cellula CIMIC del contingente italiano in Libano. Una vera corsa di solidarietà su invito del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze) per collaborare in sinergia per la riuscita dell'operazione.
La sinergia di aiuti
A partire da Vivere per Amare-Live to Love, ONLUS che si è occupata del reperimento del materiale umanitario, e dalla MSC Foundation che ha organizzato la spedizione via mare dall’Italia. Tutto il materiale, caricato poi a bordo della nave cargo MSC Manzanillo, salpata poi alla volta del porto di Beirut, era stata preparata con il supporto logistico offerto dal Corpo Militare del Sovrano Ordine di Malta (SMOM), presso il deposito Truglio Srl a Napoli.
Giunta a Beirut, il contingente militare italiano UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) ha messo a disposizione alcuni vettori con cui i materiali sono stati trasportati fino Centro rifugiati di Tiro, dove si è svolta una piccola ma toccante cerimonia di donazione, a cui erano presenti una rappresentanza dell’ITALBATT di UNIFIL, l'unità di manovra guidata dal Colonnello Domenico Pisapia, che dallo scorso 2 febbraio opera alle dipendenze della Joint Task Force Lebanon, sotto il comando della Brigata Alpina Taurinense.
L'importanza del gesto
Con questa operazione, l'Italia riafferma il suo impegno nel fornire aiuto concreto e supporto alle comunità colpite da guerre e calamità naturali, dimostrando la validità di un "Sistema Paese" nel quale la componente militare e quella civile, con imprenditori e volontari, si uniscono per aiutare i più bisognosi, senza alcuna distinzione di etnia, sesso, provenienza o credo religioso.
“Siamo orgogliosi di aver partecipato a questa importante operazione umanitaria internazionale mettendo a disposizione i servizi per il trasporto marittimo del
Gruppo MSC. Si tratta di uno dei numerosi progetti che la nostra fondazione promuove per aiutare le popolazioni in difficoltà in ogni parte del mondo” ha affermato Daniela Picco, della MSC Foundation.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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