Negli ultimi anni, il Corpo dei Marines degli Stati Uniti ha intrapreso un'importante ristrutturazione per migliorare le proprie capacità marittime e rispondere alle sfide strategiche globali. Un passo significativo in questa direzione è l'introduzione di un nuovo armamento anti-nave, che arricchisce l'arsenale del 3° Reggimento Littorale dei Marines.
La forza statunitense, di stanza alle Hawaii, ha recentemente annunciato di aver ricevuto il sistema di interdizione navale, noto come “Nmesis”. Tale dotazione rappresenta un elemento cruciale per i militari americani, i quali hanno lavorato per riorganizzare le proprie capacità e meglio supportare la Marina “nell'acquisizione di accesso a territori marittimi protetti da sistemi di difesa avversari”.
Secondo quanto riferito dal Tenente Colonnello Timothy Love, comandante del 3° Littoral Combat Team, “il reggimento ha ora una capacità avanzata di negare l'accesso al mare agli avversari ed è posizionato al centro della trasformazione strategica in corso”.
Il Nmesis, si apprende, consente di fornire copertura a navi della Marina e dei partner da posizioni costiere, offrendo opzioni di targeting sia terrestre che marittimo per le forze congiunte. Tale armamento combina un veicolo tattico leggero con controlli remoti e monta un missile navale, creando una soluzione mobile ed efficace.
Un sistema d’interdizione per la guerra anti-superficie e anti-nave
Il Naval Mobile Launchers for the Enhanced Sea-Based Strike segna un passo significativo nell'evoluzione delle operazioni anti-nave, grazie a una batteria di missili a medio raggio progettata per gestire queste missioni in modo efficace. Tale armamento è integrato con un centro di coordinamento del supporto al fuoco, il che consente l'applicazione di un processo di targeting dinamico, permettendo così di identificare e colpire obiettivi in maniera rapida.
Questa tecnologia rappresenta un importante sviluppo nella modernizzazione del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, nell'ambito del programma Force Design 2030. Avviato verso la fine degli anni 2010, il progetto si propone di potenziare le capacità di guerra anti-superficie, specialmente nelle zone costiere, dove le risorse navali tradizionali possono risultare limitate. Dopo aver superato con successo vari test e dimostrazioni di campo, l’armamento è entrato in servizio operativo nel 2021, diventando la prima capacità di missile anti-nave da terra per le forze statunitensi.
Le batterie di missili a medio raggio (Mmsl) condurranno le “Expeditionary Advanced Base Operations” (Eabo), con le piattaforme di lancio strategicamente posizionate nella “zona di impegno delle armi nemiche”, consentendo attacchi mirati ed efficaci contro le navi avversarie.
Inoltre, il progetto si rivela un elemento cruciale della forza "stand-in" delle forze di spedizione navale, integrandosi perfettamente con reti di sensori e comunicazione, a supporto dell'intera catena di attacco marittimo. Il sistema sarà armato con il “missile d’attacco navale” (Nsm), noto anche come “killer-ships” o missile affonda-navi. Tale armamento da crociera è progettato per colpire con precisione obiettivi marittimi a lungo raggio, affrontando sia grandi navi militari che piccole imbarcazioni commerciali, rendendolo uno strumento estremamente efficace per l'interdizione marittima.
L’unità di lancio del sistema
L'unità di lancio del Nmesis è montata sul Rogue Fires Carrier, un veicolo terrestre senza equipaggio che sfrutta l'estrema mobilità fuoristrada e si basa sulla piattaforma Joint Light Tactical Vehicle (Jltv). Questa tecnologia è dotata di un lanciatore verticale a 4 celle, progettato per trasportare e lanciare i Naval Strike Missile (Nsm) con grande precisione. Ogni Rogue Fires Carrier ha la capacità di gestire diversi missili Nsm e può operare in modalità remota, riducendo così il rischio per il personale coinvolto.
La progettazione del veicolo assicura una notevole mobilità, con un sistema di montaggio solido che supporta il missile durante il lancio. L'orientamento verticale ottimizza le traiettorie, consentendo colpi a lungo raggio. Inoltre, l’armamento è modulare, il che permette adattamenti a varie configurazioni operative, rendendolo versatile per missioni di difesa costiera e operazioni distribuite. Questa flessibilità rappresenta un vantaggio significativo nel contesto delle moderne operazioni militari, dove la capacità di adattarsi rapidamente alle esigenze del campo di battaglia è cruciale.
Il missile “killer-ships”dei Marines (Nsm)
Il Naval Strike Missile (Nsm) rappresenta il nuovo missile del Corpo dei Marines, un razzo da crociera subsonico a volo radente, progettato per colpire navi nemiche con straordinaria precisione. Equipaggiato con una testata esplosiva ad alto potenziale, questo armamento è capace di infliggere danni significativi a obiettivi di superficie.
Il sistema di guida multi-modale combina navigazione inerziale, GPS e radar attivo, consentendo di raggiungere obiettivi in movimento fino a 185 km di distanza a una velocità di circa 0.9 Mach. La bassa sezione radar e il volo a bassa quota rendono difficile il suo rilevamento, aumentando così l’efficacia contro sistemi di difesa aerea complessi.
Inoltre, il missile è concepito per operazioni di difesa costiera e missioni esplorative, permettendo attacchi di precisione a lungo raggio da posizioni terrestri. Normalmente, viene dispiegato in plotoni di nove lanciatori, suddivisi in sezioni di tre, insieme a veicoli di comando. Questa configurazione garantisce flessibilità operativa.
Durante le operazioni, il Nmesis può essere impiegato in contesti distribuiti, dove unità mobili creano una rete difensiva contro minacce marittime. Grazie al lancio dei Nsm da terra, il sistema amplia notevolmente le capacità anti-nave dei Marines, consentendo attacchi rapidi e imprevedibili.
I piani di armamento
Per quanto riguarda i piani di armamento, emerge che a novembre la società norvegese Kongsberg ha ottenuto un contratto di cinque anni del valore di 900 milioni di dollari dalla Marina degli Stati Uniti, configurando il contratto missilistico più significativo nella storia dell'azienda.
L'accordo prevede la fornitura del sistema Nmesis e del Missile da Attacco Navale (Nsm), che saranno utilizzati sulle navi da combattimento litorale e sulle fregate di classe Constellation.
Inoltre, le analisi delle fonti aperte indicano che nel corso dell'anno fiscale 2023, il Corpo dei Marines ha acquistato 97 sistemi Nmesis, con un’ulteriore previsione di altre 24 unità nell'anno fiscale 2024, come indicato nella richiesta di bilancio per il 2025. Sebbene, al momento, però, tutti gli appalti per il 2025 sembrerebbero sospesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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