"Non ci sono abbastanza aerei per vincere". Pechino preoccupa gli Usa

Mentre l'aeronautica Usa deve fare i conti con rallentamenti e ostacoli burocratici, Pechino sta sfornando a gran velocità aerei da combattimento sempre più avanzati

"Non ci sono abbastanza aerei per vincere". Pechino preoccupa gli Usa
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Da un lato la necessità di gestire al meglio bilanci sempre più ristretti, dall’altro l’esigenza di innovare, modernizzare, sviluppare. L’aeronautica statunitense è schiacciata tra questi due fuochi che le impediscono, almeno in parte, di affrontare con tranquillità le sfide future. In primis: quelle incarnate dalla Cina. Già, perché mentre Washington deve fare i conti con rallentamenti e ostacoli di vario genere, Pechino sta sfornando a gran velocità aerei da combattimento avanzati e controlla una flotta in rapida espansione. In tutto questo si moltiplicano le voci di esperti e analisti secondo cui gli Stati Uniti non avrebbero velivoli adeguati – sia dal punto di vista della quantità che della qualità – per vincere un’ipotetica guerra aerea con il Dragone nello scenario dell’Indo-Pacifico.

Gli aerei militari degli Usa

La rivista Air & Space Forces Magazine ha citato il segretario dell'aeronautica militare statunitense Frank Kendall, secondo cui i programmi riguardanti il caccia Next-Generation Air Dominance (NGAD), il velivolo cisterna Next-Generation Aerial Refueling System (NGAS) e i droni Collaborative Combat Aircraft (CCA), stanno presentando importanti sfide economiche.

Gli Usa hanno bisogno di tutti e tre questi jolly per prepararsi a una futura guerra aerea con la Cina, ma i vincoli di bilancio sono stringenti. Lo stesso Kendall ha inoltre sottolineato le difficoltà riscontrate dall'aeronautica militare statunitense nel modernizzarsi, nonostante gli impegni per l'ammodernamento dei sistemi di deterrenza nucleare e la crescente minaccia proveniente da Pechino, in particolare per quanto riguarda i missili di precisione che prendono di mira le basi aeree e le piattaforme di mobilità americane.

Kendall ha affermato che l'aeronautica militare ha utilizzato "molti trucchi per spremere più capacità dallo stesso insieme di risorse" e che questo "è avvenuto a scapito della nostra capacità di affrontare la sfida del ritmo" della Cina. Il segretario dell'aeronautica militare statunitense ha menzionato la necessità di un aereo cisterna stealth per supportare le forze aeree da combattimento nei territori contesi e l'importanza della crescita della US Space Force, oltre all'urgenza di effettuare maggiori investimenti per soddisfare le esigenze di modernizzazione e contrastare i progressi militari del Dragone.

Lo sprint della Cina

A differenza degli Stati Uniti, il sito The War Zone ha scritto che la Cina ha presentato lo Shenyang J-15T, un caccia imbarcato potenziato, alla China International Aviation & Aerospace Exhibition di Zhuhai. Questo velivolo, dotato di avionica avanzata, motori WS-10 di fabbricazione cinese e compatibilità con il lancio tramite catapulta, rappresenta un significativo miglioramento rispetto al J-15 originale. Non solo: la suddetta variante, in grado di operare sia sulle portaerei CATOBAR che STOBAR, sarà imbarcata su tutte le portaerei cinesi, inclusa l'ultima Fujian, che utilizza un sistema di lancio elettromagnetico (EMALS).

I miglioramenti del J-15T includono un carrello di atterraggio anteriore rinforzato, un nuovo display olografico a testa alta (HUD) grandangolare e un radar AESA (active electronically scanning array). Questi miglioramenti consentono al caccia di decollare con un carico utile più pesante di carburante e armi, migliorandone le capacità operative. La Cina ha inoltre presentato ufficialmente lo Shenyang J-35A, un caccia stealth terrestre, prima del suo debutto alla China International Aviation & Aerospace Exhibition.

Gli Usa stanno ristrutturando la propria aeronautica, ma c’è chi, come l'ex comandante del Comando indo-pacifico statunitense (INDOPACOM), ammiraglio John Aquilino, ha avvertito che la Cina, che ora possiede la marina militare più grande del mondo in termini di navi, potrebbe presto avere a nche la più grande forza aerea

del mondo. Tutto ciò solleva un quesito non da poco: come farà un'aeronautica militare statunitense, potenzialmente in inferiorità numerica, a combattere e sconfiggere la Cina in un potenziale futuro conflitto nel Pacifico?

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