Qualcosa si muove sul fianco orientale europeo della Nato. La Romania ha avviato i lavori di costruzione per quella che, una volta terminata, dovrebbe diventare la più grande base militare europea dell’Alleanza atlantica, consentendo all’organizzazione di rafforzare le proprie capacità difensive nella regione del Mar Nero in chiave anti russa. Nel frattempo, il ministero degli Esteri di Mosca ha fatto sapere che la Federazione Russa valuterà i rischi derivanti dalla realizzazione della suddetta struttura, e che terrà tutto in considerazione in fase di pianificazione militare.
La base Nato in Romania
Secondo quanto riportato da Newsweek, la struttura militare rientra in un progetto dal valore di 2,7 miliardi di dollari volto ad ampliare la 57esima base aerea Mihail Kogalniceanu dell’aeronautica rumena, che si trova vicino alla città portuale di Costanza, sul Mar Nero. Il nuovo sito avrà un perimetro di quasi 20 miglia, coprirà circa 11 miglia quadrate e ospiterà circa 10.000 membri del personale Nato e delle loro famiglie. Ricordiamo che Bucarest è stata a lungo un hub chiave per le operazioni dell’Alleanza Atlantica nella regione e che, all’interno del Paese, operano regolarmente aerei da combattimento e da sorveglianza americani nell'ambito delle operazioni di polizia della Nato.
Il sito Euronews ha fatto sapere che lo scorso fine settimana hanno preso il via i lavori per l’ampliamento delle infrastrutture della base, comprese le strade di accesso e la rete elettrica. Dovrebbero prendere forma varie nuove piste per supportare numerosi tipi di aerei militari, anche se non sono fin qui filtrate ulteriori informazioni a riguardo. Nicolae Cretu, comandante della base aerea, ha spiegato che ci saranno "hangar di manutenzione, depositi di carburante, munizioni, attrezzature, materiale tecnico aeronautico, simulatori, strutture di rifornimento, alloggi; tutto è necessario per supportare le operazioni e le missioni di questa base aerea".
Le mosse dell’Alleanza Atlantica
La Nato ha iniziato a costruire la sua rete di quattro gruppi tattici Enhanced Forward Presence nella regione baltica in seguito all'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. Dopo l'inizio dell’offensiva russa in Ucraina, l'Alleanza Atlantica ha rafforzato tali missioni e istituito quattro gruppi tattici aggiuntivi in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia.
Bucarest, in particolare, sta intanto cercando una sempre più stretta cooperazione con i suoi alleati europei e con gli Stati Uniti, mentre il Mar Nero diventa un teatro di scontro sempre più teso tra Kiev e Mosca. "La Romania si è già affermata come un'ancora del fianco orientale della Nato e dell'Ue", aveva dichiarato lo scorso giugno il primo ministro rumeno Marcel Ciolacu.
"La Romania è, e continuerà ad essere, un alleato affidabile degli Stati Uniti che si impegna per la stabilità e la pace nell'Europa centrale e orientale. Siamo determinati a contribuire fortemente alla comunità transatlantica e a sostenere fermamente i valori democratici, i diritti e le libertà fondamentali", ha aggiunto lo stesso Ciolacu, ribadendo che Bucarest è in allerta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, "contro l'influenza russa e le operazioni di interferenza in Romania".
Da Mosca, intanto, il ministero degli Esteri russo ha comunicato di star monitorando la situazione.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, lo stesso dicastero ha sottolineato che l'attività della Nato nell'Europa Orientale e nel Mar Nero è finalizzata a preparare gli alleati ad un potenziale confronto con la Russia, e che le stesse mosse dell’Alleanza Atlantica sono provocatorie e creano ulteriori minacce alla sicurezza del Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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