In questa «settima indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa Orientale Italiana», L'equivoco del sangue (Capricorno editore) il suo creatore Giorgio Ballario mantiene la formula precisa ed efficace dei suoi precedenti noir di ambientazione storica (Le nebbie di Massaua, Morire è un attimo, Intrigo ad Asmara, Le rose di Axum, Una donna di troppo, Il prezzo dell'onore), mescolando un'abile ricostruzione dell'epoca a un uso efficace degli intrighi e delle trame criminali. Sicuramente fra i materiali documentari che hanno segnato la pista narrativa dell'autore c'è il volume XX Battaglione Eritreo in cui Indro Montanelli rievocò la sua avventura coloniale come luogotenente in una divisione militare composta da italiani e da ascari, ma anche il romanzo Tempo di uccidere di Ennio Flaiano.
Aldo Morosini è un maggiore della Polizia Africana Italiana che dopo un periodo di servizio ad Asmara è stato da poco ritrasferito a Massaua, città dove il caldo è insopportabile e in cui la situazione politica, sociale e militare sta cambiando a causa delle recenti leggi razziali imposte dal regime. Dopo anni di sabbia del deserto il militare spera di godersi un momento di relax con i colleghi Ragazzoni e Morandi, per una luculliana cena sulla terrazza ristorante Da Mario in via Udine, dove il «triumvirato» potrà sbizzarrirsi assaggiando piatti tradizionali italiani ma soprattutto gustando «un berberé eritreo piccante e speziato al punto giusto, accompagnato da verdure e ingera, la focaccia spugnosa e dal sapore acidulo che gli indigeni usano al posto del pane». Ma l'appuntamento viene rimandato dal ritrovamento ad Asmara del cadavere di Samya, una donna eritrea che lavorava come domestica in una famiglia di coloni italiani. Pugnalata e poi sgozzata come un capretto, la ragazza tornava dalla messa serale nella chiesa copta e tutto farebbe pensare a un'aggressione sessuale, eppure qualcosa non torna... Anche l'ipotesi di una rapina non regge e la prima pista che si apre è quella di una possibile vendetta contro la famiglia presso la quale la vittima prestava servizio. Ma Morosini scoprirà dietro quella morte ci sono altri segreti. Asmara è ormai una città grande e moderna che non ha nulla da invidiare ad altre capitali. Nuovi quartieri sono sorti. Prima dell'impresa coloniale gli abitanti erano trentamila, ora superano i centomila. E poi c'è il nuovo regio decreto legge emanato il 19 aprile del 1937 che proibisce la convivenza more uxorio dei coloni italiani con donne indigene, la famosa pratica del «madamato», che andava avanti in maniera più o meno palese dalla fine dell'Ottocento. Il primo provvedimento segrazionista preso dal governo fascista comporterà l'allontanamento delle compagne indigene, il non riconoscimento dei figli nati dalle unioni miste e la nascita di un odio razziale insanabile.
È questo «l'equivoco del sangue» del titolo del romanzo di Ballario che è, al contempo, non soltanto
un'inchiesta letteraria gialla, ma anche un accurato reportage storico dedicato a quel periodo coloniale, ricco di piccoli camei letterari come quello di Giovanni Comisso che appare nelle vesti di inviato della Gazzetta del popolo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.