Roma - La crisi incalza e l’occupazione italiana cala per la prima volta dopo 14 anni. Stando ai dati resi pubblici dall'Istat, infatti, gli occupati sono diminuiti nel primo trimestre di 204mila unità (-0,9%) rispetto allo stesso periodo del 2008. L’istituto di statistica rivela che il dato risente del calo di occupazione di 426mila italiani e dell’aumento di occupazione per 222mila stranieri.
Allarme occupazione Scendono per la prima volta dopo 14 gli occupati in Italia nel primo trimestre del 2009. In particolare, segnala l’Istat, tra gennaio e marzo sono stati persi 204mila posti di lavoro, pari allo 0,9% su base annua. Il calo sintetizza la discesa di 426mila unità della componente italiana e la crescita di 222mila unità di quella straniera, per un totale di 22 milioni 966mila occupati. Il risultato, spiega ancora l’istituto di statistica, trova ragione nella caduta dell’occupazione autonoma delle piccole imprese, dell’occupazione a termine e nella riduzione del numero dei collaboratori. In termini destagionalizzati e in confronto al quarto trimestre 2008, l’occupazione nell’insieme del territorio nazionale registra una flessione pari allo 0,3%. Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni scende di nove decimi di punto rispetto al primo trimestre 2008, portandosi al 57,4%. Il numero delle persone in cerca di occupazione registra il quinto aumento tendenziale consecutivo, portandosi a 1.982.000 unità (+221mila unità, pari al +12,5% rispetto al primo trimestre 2008). Il tasso di disoccupazione passa dal 7,1% del primo trimestre 2008 all’attuale 7,9%. Rispetto al quarto trimestre 2008, al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione aumenta di tre decimi di punto, dal 7% al 7,3%.
Italia colpita dalla disoccupazione Nel primo trimestre del 2009 l’offerta di lavoro registra, rispetto allo stesso periodo del 2008, un incremento dello 0,1% (17mila unità). Rispetto al quarto trimestre 2008, al netto dei fattori stagionali, l’offerta di lavoro si riduce dello 0,1%. La marginale crescita su base annua dell’offerta di lavoro sintetizza la completa stabilità della componente maschile e l’incremento dello 0,2% di quella femminile. Alla positiva dinamica registrata nelle regioni settentrionali (+0,7%, pari a 90mila unità) e in quelle centrali (+0,8%, pari a 39mila unità) si contrappone la riduzione del Mezzogiorno (-1,5%, pari a -112mila unità). In tale area la diminuzione interessa sia l’offerta di lavoro maschile (-1,4 %, pari a -68mila unità) sia quella femminile (-1,7%, pari a -44mila unità). Con riferimento alla popolazione in età lavorativa (15-64 anni) il tasso di attività nel primo trimestre del 2009 si posiziona al 62,4%, in discesa di quattro decimi di punto rispetto a un anno prima. Alla flessione del livello di atti-vità della componente maschile (dal 74% del primo trimestre 2008 al 73,6%) si associa quella della componente femminile (dal 51,6% al 51,3%). A livello territoriale, alla lieve riduzione del tasso di attività nel Nord e nel Centro si accompagna la sensibile flessione nel Mezzogiorno (dal 52,1 al 51,2%) che riguarda entrambe le componenti di genere. La discesa tendenziale dell’occupazione sintetizza il forte calo della componente maschile (-1,2%, pari a -162mila unità) e la flessione di quella femminile (-0,4%, pari a -42mila unità). Peraltro, entrambe le componenti di genere, e soprattutto quella maschile, scontano la nuova forte riduzione dell’occupazione italiana (-258mila e -168mila unità, rispettivamente per gli uomini e le donne) a fronte del perdurante sviluppo dell’occupazione straniera (nell’ordine, 96mila e 126mila unità). A livello territoriale, al restringimento della base occupazionale nel Nord e nel Centro si associa la nuova forte riduzione nel Mezzogiorno, in particolare della componente maschile. Con riguardo alla popolazione in età compresa tra i 15 e i 64 anni, il tasso di occupazione è sceso dal 58,3% del primo trimestre 2008 all’attuale 57,4%. A fronte del più contenuto calo del tasso di occupazione femminile al 46,3%, sei decimi di punto in meno rispetto a un anno prima, quello maschile manifesta una significativa flessione passando dal 69,7% del primo trimestre 2008 al 68,5%. Nonostante la crescita del numero di occupati, il tasso di occupazione degli stranieri è sceso su base annua di 0,5 punti percentuali attestandosi al 65,2%.
L’indicatore è risultato pari al 78,3% per gli uomini e al 52,4% per le donne, manifestando un calo per la componente maschile e una crescita per quella femminile (nell’ordine, 81 e 50,5% nel primo trimestre 2008).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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