Prima udienza, questa mattina in Tribunale a Torino, del processo che vede imputato per interruzione di pubblico servizio Gabriele Paolini. Il noto disturbatore televisivo è accusato di aver interrotto il 29 marzo del 2006 un collegamento del Tg3 fatto davanti al tribunale in occasione del processo Franzoni. L'udienza, che è stata aggiornata al 27 gennaio 2010, è stata caratterizzata dalle dichiazioni spontanee rese dallo stesso Paolini, difeso dall'avvocato Massimiliano Kornmuller, che al termine dell'udienza ha consegnato al giudice un libro, una tesi di laurea sul suo personaggio di uno studente di Genova e due foto, una che lo ritrae con Madre Teresa di Calcutta e l'altra con Papa Giovanni Paolo II. «Quel giorno - ha detto Paolini - non ho interrotto nè disturbato nulla, ma la mia presenza, dietro al giornalista, era di denuncia dell'accanimento mediatico sul quel processo. Io sono un pò l'arlecchino della tv e anche quel giorno ho urlato la mia verità. Tengo a precisare - ha sostenuto - che dei 20 mila sabotaggi che ho fatto, un decimo, compreso quello in questione, sono stati organizzati con la Rai per i quali ho percepito 87.950 euro».
Nel corso delle dichiarazioni spontanee, dopo aver precisato che la decisione non era condivisa dal suo avvocato, Paolini ha chiamato in causa una società appaltatrice di servizi televisivi e alcuni esponenti della Rai che secondo lui gli avrebbero permesso di conoscere in anticipio i luoghi dove poi ha effettuato i blitz: «questo perchè - ha osservato Paolini - c'è interesse ad alzare l'audience» Chiamato in causa anche per alcune espressioni irriverenti indirizzate al Pontefice, Paolini si è difeso sostenendo: «Ho detto alcune frasi legate alla mia denuncia sulla religione, ma non erano indirizzate nè all'attuale Papa nè a quello precedente, facevo riferimento a Bonifacio IV». Colloquiando poi con i giornalisti al termine dell'udienza, alla quale era presente anche la mamma Bice, Paolini ha annunciato di aver richiesto la tessera del Pd al Circolo Casal de Pazzi.
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