Ecco il documento integrale approvato dall’ufficio di presidenza del Popolo della libertà.
«Anche il corso dell’attuale legislatura
è stato turbato dall’azione di
una parte tanto esigua quanto dannosa della
magistratura, dimentica
del proprio ruolo di imparzialità.
Si tratta di una questione che è giunta
ormai a intaccare la natura stessa
della democrazia, che si fonda
cioè su un corretto e giusto equilibrio fra
i diversi poteri e ordini dello
Stato.
Questo equilibrio, che le diverse tradizioni
politiche che contribuirono
a scrivere la nostra Carta costituzionale
avevano cercato di garantire e
di preservare, è completamente saltato,
soprattutto dopo le vicende
giudiziarie che hanno travolto il sistema
politico della cosiddetta Prima
Repubblica.
Cosicché l’Italia è l’unico Paese in
cui la magistratura ha finito per acquisire
un peso così abnorme nella
vita democratica e di converso il potere
politico fondato sulla sovranità
popolare rischia di apparire impotente a svolgere
le proprie finalità.
Questo problema non riguarda una
sola persona o un solo partito ma la
natura stessa della democrazia e la
capacità di chi è investito di una responsabilità
politica di adempiere
alle proprie responsabilità nei confronti
dell’intero Paese.
Per questo il Popolo della libertà si
sente impegnato a sostenere con
forza in Parlamento una riforma
delle istituzioni che consenta una
maggiore efficacia dell’azione dell’esecutivo,
anche nell’ambito dell’elezione
diretta del capo del governo
e di un sistema di contrappesi fondati anche su un maggior potere
di controllo e di indirizzo del Parlamento.
Nel contempo il Popolo della libertà
ritiene urgente una riforma della
giustizia che ridisegni i rapporti fra
i diversi poteri e ordini dello Stato,
nel segno dell’equilibrio e della reciproca
autonomia e indipendenza.
Nell’ambito di questa riforma complessiva
della giustizia si pone anche
l’opportunità di una legge che
ponga un limite alla durata indefinita
dei processi, che rappresenta di
fatto in Italia una pena aggiuntiva,
giustamente condannata dalla Corte europea dei
diritti. Infine si è stabilito
di riproporre in veste costituzionale
il contenuto del Lodo Alfano».
L’ufficio di presidenza ha dato mandato ai coordinatori nazionali di presentare
entro la prossima settimana
le proposte riguardanti i candidati alle prossime elezioni regionali.
Inoltre l’ufficio di presidenza ha dato
incarico alla Consulta «Riforme e
problemi dello Stato» di avviare
«l’esame delle proposte relative alla questione della cittadinanza verificandone
anche la sintonia con il
programma di governo sottoposto
agli elettori. Mentre ha ribadito che
ogni ipotesi di voto ai non cittadini
italiani è estranea al programma e
alla linea politica del Popolo della
libertà».
L’ufficio di presidenza ha infine approvato l’avvenuto avvio della campagna tesseramento 2009-2010 e le relative iniziative che il Popolo della libertà organizzerà nel fine settimana 12-13 dicembre in tutte le principali città italiane. «Tutti i punti del presente documento sono stati votati all’unanimità dai componenti dell’ufficio di presidenza».
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