Dall’inizio dell’anno le donazioni di sangue a Milano sono in calo del 3% e, con l’estate,l’emergenza si fa sentire ancora di più. Da qui la proposta del presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri, donatore da oltre dieci anni, di ampliare l’età dei volontari e includere anche i 17enni e gli over 60. "Alcuni paesi come gli Usa già lo fanno - spiega Palmeri - . Sarebbe un modo per ampliare la platea dei donatori ma anche per aumentare nei giovani il senso del dovere civico. Magari ai minorenni si potrebbe prelevare la metà di una dose tradizionale di sangue". Palmeri ha già approfondito il tema con i medici dell’Avis e la direzione scientifica dell’Asl. E a metà luglio farà il punto su quante donazioni si potrebbero avere in più ogni anno estendendo le campagne di sensibilizzazione anche ai più giovani. Dopo di che la proposta potrebbe diventare qualcosa di più, fino ad essere trasformata in legge. "I bisogni trasfusionali sono in continua crescita- sottolinea Palmeri- , soprattutto in una città che vede crescere la domanda di cure, non solo territoriale. Con l’innalzamento delle aspettative di vita, aumenterà anche la richiesta di sangue. Ampliare la fascia delle donazioni a 17 anni potrebbe essere un investimento per il futuro". L’obbiettivo è coprire il divario che c’è tra il grosso calo delle donazioni e il lieve aumento dei donatori prima che la forbice si allarghi. Ad oggi a Milano i donatori sono 10mila (e quindi le donazioni, due all’anno, sono 20mila) ma il sangue di circa 2mila volontari non risulta idoneo all’archiviazione e i pazienti vengono accompagnati lungo percorsi sanitari di cura. In sostanza, solo il 10% della popolazione compresa fra i 18 e i 60 anni dona il sangue e tra questi il 15% lo fa in modo occasionale. Il popolo dei donatori Avis in Lombardia conta invece 168mila persona. "Al di là di questa proposta, la nostra priorità - spiega Luca Munari, presidente di Avis Milano-è quelladi aumentare la quota di adesioni e di rendere le donazioni costanti durante l’arco dell’anno. Puntiamo a favorire l’accesso alla donazione estendendo i control-li anche alle malattie respiratorie e agevolando i prelievi nelle aziende, dove possiamo andare a domicilio con un’unità mobile. Le nostre campagne sono mirate soprattutto ai giovani". Tuttavia ad oggi la città non è autonoma: non riesce a coprire il fabbisogno di sacche di plasma ed è costretta a chiedere aiuti alle province. Per far fronte all’emergenza estate, il Policlinico, la struttura più ampia della città, si è organizzato per tempo. "Abbiamo messo in atto un’azione preventiva - spiega Giorgio Marmiroli, vicepresidente dell’associazione Amici del Policlinico Donatori di sangue - fissando parte degli appuntamenti con i volontari poco prima delle vacanze estive, in modo tale da non rimanere scoperti in agosto. Va bene concentrare le campagne pro donazione sui minorenni ma per il solo scopo di sensibilizzarli in vista della maggiore età. La legge al momento non permette prelievi ai minorenni".
A Policlinico vengono raccolte 35mila sacche di plasma e il piano sangue è strutturato in modo tale da riuscire a coprire anche le richieste di altri undici ospedali di Milano e zona, tra cui anche il Monzino e l’istituto oncologico europeo Ieo. Per reclutare nuovi volontari, i membri dell’Avis saranno in piazza, in autunno, e parteciperanno alla campagna a favore della prevenzione organizzata dall’assessorato alla Salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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