Donbass: storia dell'ex combattente italiano "redento"

Dal fucile alla solidarietà. L'incredibile "redenzione" di Andrea Palmeri, l'italiano che nel 2014 ha abbandonato l’Italia per arruolarsi come volontario nelle milizie filorusse del Donbass, raccontata in esclusiva a Il Giornale. it

Donbass: storia dell'ex combattente italiano "redento"

Dal fucile alla solidarietà. Una storia senza dubbio kafkiana quella di Andrea Palmeri, il lucchese di 35 anni che, nel 2014, ha abbandonato l’Italia per raggiungere il sud-est ucraino ed arruolarsi come volontario con le milizie filorusse del Donbass. La sua prima apparizione mediatica, nel marzo 2015, la deve ad un servizio de Le Iene che lo hanno raggiunto ed intervistato pochi giorni dopo la sua dimissione dall’ospedale dove era stato ricoverato in seguito alle ferite riportate al fronte.

Adesso “il soldato Palmeri” non è più quello di allora, dismessa la mimetica ormai da quasi due anni, si è spostato su un altro fronte: quello della solidarietà.

Il perché di questa metamorfosi, Andrea, lo spiega in esclusiva a Il Giornale.it: “Sono stato effettivo fino a dopo la battaglia per la riconquista di Debalsevo (gennaio-febbraio 2015), uno degli scontri più feroci che ricordi, lì ho conosciuto gli orrori peggiori della guerra ed è da lì che ho iniziato a maturare la scelta di mettermi al servizio della pace”.

Ma “non si tratta di una conversione sulla via di Damasco – avverte Andrea che resta convinto dell’indipendenza dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk (Lnr) dove, attualmente, vive – ho semplicemente continuato a seguire la stessa stella che mi ha portato a imbracciare il fucile, ma in modo diverso. E non ti nascondo che quello che faccio ora è decisamente più gratificante”.

Adesso, aggiunge Palmeri che, per meriti di guerra, ha ottenuto la cittadinanza onoraria: “Sto continuando a servire la Repubblica aiutando la sua popolazione, soprattutto i bambini perché loro sono il futuro di questa terra martoriata”.

E infatti, proprio in questi giorni, l’ex combattente – nella nuova veste di coordinatore del Centro di cultura italiano – è impegnato nelle scuole della Repubblica Popolare di Lugansk con “Questa è l’Italia. Questa è la Lnr”, un progetto “tricolore” nato dalla collaborazione con il Ministero della Cultura di Lugansk e con un network di associazioni italiane tra cui Orizzonte Solidale.

L’iniziativa, che coinvolge oltre duecento classi, è stata ideata con lo scopo di stimolare la creatività degli studenti “sfidandoli” a disegnare il nostro Paese. E, nella maggior parte dei casi, si è trattato di un vero e proprio sforzo di immaginazione perché di vacanze in Italia i piccoli partecipanti non ne hanno fatte molte. “Il risultato è stato comunque stupefacente – racconta Palmeri che ha aiutato gli studenti mostrandogli delle immagini – nei loro disegni ci sono le caravelle di Venezia con le maschere del Carnevale, il mitico Colosseo di Roma e persino un piccolo omaggio alla mia città: la Torre Guinigi”.

Si tratta di un modo per “alleviare le sofferenze dei più piccoli” e “costruire una Repubblica sana” ma, aggiunge Palmeri che prima di

congedarsi ne approfitta per assestare una stoccata, anche di un messaggio da recapitare all’Italia ed all’Europa: “Qui ci sono dei bambini che per ripararsi dalle bombe di Poroshenko sono costretti a vivere nei rifugi”.

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