Le donne dei manga fra arte e battaglie

Da Bulma di "Dragon Ball" a Lady Oscar, così è cambiata la femminilità nei fumetti

Le donne dei manga fra arte e battaglie
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Il Femminile, sacro, sociale, artistico, in ogni sua accezione e sfaccettatura è un argomento che deve sempre essere affrontato, per dare ampio spazio a considerazioni di carattere antropologico, psicologico, relazionale, legale e quotidiano che permettano una vera comprensione di questo universo magnifico (e a volte spaventoso) e dei rapporti di collaborazione e confronto che si dovrebbero intrattenere con quello maschile. Troppo spesso, infatti dall'una e dall'altra parte esiste una chiusura interpretativa, cognitiva, relazionale che non permette un dialogo atto a una vera e propria evoluzione. Queste, e altre riflessioni sono racchiuse anche all'interno dei fumetti e Beatrice Lorenzi nel suo Il cammino dei ciliegi. Le donne nel manga (ilSaggiatore, pagg. 184, euro 16) ne offre un assaggio molto interessante.

Per prima cosa va ricordato che il manga «si occupa del racconto della vita» dando una dimensione plastica dell'esistenza, dell'anima e del corpo di cui si compone, facendone una sintesi a ogni tavola. Pur avendo alcuni retaggi antichi, il manga propone una donna forte, mascherata, che sulla scia dei Moschettieri combatte le ingiustizie e si rende paladina di verità e altri nobili valori. Ma la vera svolta avviene con la straordinaria opera del maestro Akira Toryama, Dragon Ball, che ci presenta Bulma, un nuovo femminile fatto di talento, bellezza, sfacciataggine e molto altro ancora e che serve anche a introdurre la storia e il personaggio principale: Goku. «Bulma è bella, giovane, ricca e spesso superficiale; al contempo è però anche il personaggio più intelligente della saga». Nel percorso di rivoluzione del femminile, Lady Oscar ha saputo dare il la alla spinta queer, con un personaggio indimenticabile, che riusciva a scardinare ruoli e story telling.

Ed ecco icone come le Sailor Moon oppure Fujiko di Lupin, passando per Creamy e Neon Genesis Evangelion; e poi le villain, manga meno noti per certi versi e gruppi di autrici che hanno dato una nuova voce al femminile oppure vere e proprie figure, come le streghe, che hanno ridato nuova linfa a ruoli ben definiti.

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