Dossier Telecom, Cipriani "Lavoravo per Tronchetti Le indagini erano per lui"

L'investigatore privato, a giudizio insieme a Tavaroli, l'ex 007 Mancini e tecnici informatici, accusa: "Tronchetti sapeva tutto". E il gup lo chiama a testimoniare. Il gruppo Pirelli: "L’indagato Cipriani mira solo a recuperare il suo patrimonio, 4 anni di indagini hanno escluso la responsabilità di Tronchetti Provera". E scatta la denuncia

Dossier Telecom, Cipriani 
"Lavoravo per Tronchetti 
Le indagini erano per lui"
Milano - Interrogatorio il prossimo 26 febbraio, nell'aula del processo per i falsi dossier di Telecom, per Marco Tronchetti Provera. Lo ha deciso il giudice preliminare Mariolina Panasiti dopo le pesanti accuse lanciate oggi in aula contro l'ex presidente di Telecom. Secondo queste accuse fu Marco Tronchetti Provera, all'epoca presidente di Telecom, a commissionare indagini e dossier alla struttura "parallela" di security della compagnia telefonica. I fondi di Telecom e di Pirelli vennero utilizzati per le necessità private del presidente e della sua famiglia. Tronchetti fece tenere d'occhio il proprio figlio e il primo marito della propria moglie. E la security di Telecom dovette muoversi per fronteggiare i pericoli derivanti dalle frequentazioni dei familiari di Tronchetti con l'entourage del colonnello Gheddafi e persino con un mercante d'armi internazionale.

A sostenerlo - facendo irruzione clamorosamente sulla scena del processo per i dossier illegali di Telecom - è l'investigatore privato fiorentino Emanuele Cipriani, gà titolare dell'agenzia Polis d'Istinto. Cipriani era il principale fornitore di dossier e di notizie riservate alla security di Telecom quando a capo della struttura c'era Giuliano Tavaroli. Oggi Cipriani è imputato di associazione a delinquere, corruzione e appropriazione indebita. Ma non ci sta a fare da capro espiatorio. E così spara ad alzo zero su Tronchetti, ma anche sulla Procura della Repubblica di Milano che avrebbe "salvato" Tronchetti pur avendo tutti gli elementi per indagare su di lui e incriminarlo.

Scrive Cipriani: "Le attività investigative che mi sono stae richieste sono state il frutto di una ben precisa indicazione proveniente da organi apicali di Pirelli e Telecm. In molte occasioni, il motivo delle indagini era quello di fornire al presidente Tronchetti Provera elementi che potessero essergli d'aiuto in difficili trattative societari e in affari che dovevano concludersi. Se qualcuno ha ipotizzato che in realtà quelle attività investigative potessero essere in qualche modo dirette a ricattare il destinatario delle stesse, ebbene è stato clamorosamente smentito dalle indagini".

Cipriani ribadisce e ricorda tute le dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari. Su un solo punto fa una totale marcia indietro: è qello relativo alle accuse lanciate contro Marco Mancini, all'epoca numero 2 del Sismi, da cui aveva detto di aver ricevuto notizie riservate.

Ora Cipriani ritratta. Ma non spiega come e perchè si era deciso allora a deporre il falso a carico dello 007. Sul resto, Cipriani è un fiume in piena. Chiede e ottiene che Tronchetti venga convocato e interrogato in aula, insieme a un lungo elenco di dirigenti, ex dirigenti e impiegati di Telecom e Pirelli, che potrebbero confermare come i fondi aziendali venissero impiegati per le indagini e le altre operazioni riservate chieste da Tronchetti. Sostiene che esiste un file chiamato Executive con la contabilità di queste operazioni. Cipriani parla abbondantemente delle imponenti cifre da lui messe a disposizione, su richiesta dei vertici di Telecom, per le attività di lobbying nella Capitale.

E poi prende di mira direttamente Tronchetti. "Tronchetti ha fatto fatturare alle aziende Telecom e Pirelli tutte le operazioni attinenti la propria sicurezza personale e della signora Afef anche nel periodo vacanziero, ivi comprese informazioni a lui strettamente utili quali un dossier sull'avvocato Marco Squatriti, ex coniuge della moglie; sul personale di servizio in casa; attività di scorta ed informativa sul figlio Giovanni; svariate operazioni così dete di facility (ad esempio trovare assolutamente il posto barca a Saint Tropez in piena stagone estiva, come nelle isole della Grecia e così via). Esiste in atti una pratica delle tante riferibili al Presidente; in particolare dove questi, in vacanza a Montecarlo con la moglie, frequentava lo yacht (panfilo con eliporto a bordo) del cittadino armeno Manoukian Vatche (amico di vecchia data della Afef) denominato il signore della guerra, essendo noto alle polizie ed ai servizi di sicurezza di mezzo mondo come tra i più grandi e noti trafficanti di armi pesanti (...) vi sono pratiche nell'interese esclusivo di Tronchetti Provera quale ad esempio le operazioni di intelligence pesanti richieste per approfondire le notizie ed i movimenti del fratello maggiore di Afef in quanto, grazie ai buoni uffici della sorella, gravitava spesso nell'area di Tronchetti; e dato che le frequentazioni prevalenti erano con il figlio del colonnello Gheddafi e di appartenenti a soggetti ricollocabili nella criminalità organizzata internazionale, all'attenzione sul medesimo era massima".

Sono accuse pesanti, che vengono da un personaggio in gravi difficoltà economiche, al quale Pirelli e Telecom hanno chiesto risarcimenti milionari. Ma Cipriani sembra sicuro del fatto suo quando accusa Tronchetti, indica i riscontri, e rinfaccia alla Procura di avere graziato l'imprenditore "senza fare alcun riscontro".

Ma in serata ecco la replica del gruppo Pirelli: "L’indagato Cipriani mira solo a recuperare il suo patrimonio, quattro anni di indagini accuratissime hanno escluso la responsabilità di Marco Tronchetti Provera". E per l’investigatore privato scatta la denuncia.

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