Douglas il cecchino vive con i serpenti

Silvia Gilioli

da Bologna

Si chiama Ruben Douglas, 25 anni e mezzo, l'uomo scudetto di quel canestro da tre punti da instant replay. A casa sua, a Los Angeles, alleva serpenti. Sono i suoi migliori amici, come i cani e i gatti per gli italiani. E poi alleva conigli, perché rappresentano il cibo dei suoi quattro rettili. Douglas è il personaggio più originale dell’intero basket italiano. In Fortitudo lo chiamano l'uomo che ride. «Ride, ride sempre - racconta Fabrizio Pungetti, l'addetto stampa che ha festeggiato con il tricolore i suoi 25 anni in società -. Si alza e ride, va a letto e sorride, probabilmente lo fa anche mentre dorme. È la sua filosofia di vita e anche la sua forza».
Il suo limite era la concentrazione. Gliela faceva perdere, in allenamento, Gianmarco Pozzecco. Andato via lui, Douglas almeno sul parquet non si è più messo a ridere. E ha fatto piangere quelli dell’Armani. Quando smetterà con la pallacanestro, Ruben comprerà un autolavaggio, oppure dei taxi. A Bologna sta benissimo, ha un solo cruccio: non trova nessun parrucchiere che sappia fargli le treccine, deve arrangiarsi da solo. È nato a Panama, ha il doppio passaporto, panamense e degli Stati Uniti. Il padre fuggì a Pasadena da profugo e neanche Ruben ebbe vita facile. È stato recordman di punti nel college New Mexico. Meritava di essere scelto nell'Nba, l'hanno escluso. Chissà, forse proprio per il carattere, e così è sbarcato in Europa.
Alla Climamio l'ha portato Zoran Savic, il general manager che l'ha strappato alla concorrenza del Tau Vittoria, la squadra spagnola allenata da Ivanovic, amico ed ex compagno di Savic. I due potrebbero andare insieme al Barcellona e portarsi con loro Douglas, anche se Bologna ha l'opzione per la prossima stagione. Era una scommessa, stravinta. Un anno fa si aggiudicò la classifica dei marcatori, in Grecia, con il Panionios di Atene, ma era al primo playoff della carriera e l'ha marchiato con quel tre punti volante.
È la classica guardia realizzatrice, un terminale offensivo puro che sta tentando di adeguarsi nel ruolo di play. Non ha dimestichezza nel portare la palla e si è visto negli ultimi minuti, in cui ne ha persa una che poteva portare a gara 5.

Per coach Jasmin Repesa era il sostituto di Carlos Delfino, che nei Detroit Pistons adesso va in tribuna nella finale Nba: l'argentino segnava di meno ma garantiva maggiore apporto a rimbalzo. Il contratto di Douglas con la Climamio era da 280mila dollari. «Quando torno in America - ha detto giovedì sera e forse non scherzava -, vado al casinò di Las Vegas e me li gioco tutti».

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