Il dubbio L’ombra di Pairetto

di Franco Ordine
È bene giocare a carte scoperte: Marcello Nicchi non ci è mai piaciuto da arbitro, da presidente dell'Aia appena eletto per una manciata di voti ci convince ancora meno. Nel primo caso si tratta di un giudizio tecnico condiviso, nel secondo invece trattasi di un pregiudizio, e come tale dev'essere riposto nel cassetto. Valuteremo Nicchi sul campo, dalla squadra scelta (non è granchè), dalle decisioni adottate, dal rischio di procedere a una inversione di tendenza rispetto alla presidenza Gussoni (un gentiluomo dotato di detersivo) marciando verso una restaurazione. È stato sconfitto con il suo rivale Apricena il tentativo, maldestro, di far rientrare dalla finestra Lanese (grande elettore del candidato arrivato a 155 voti) ma anche nella cordata di Nicchi si colgono tracce che porterebbero a Pairetto. Vedremo fino a che punto autentiche oppure no.
Di sicuro misureremo il nuovo presidente dell'Aia non tanto sull'iniziativa di spedire qualche ex arbitro in televisione (così accontenta un po' di elettori) ma dalla capacità di confermare Pierluigi Collina, poco incline a restare. Le sue prime parole sull'argomento non sono state il massimo della trasparenza.

Giochiamo anche qui a carte scoperte: noi non pensiamo che il lavoro di Collina abbia prodotto risultati sensazionali. Ma di sicuro Collina ha spazzato via rifiuti tossici e sospetti. E di questo clima abbiamo tutti un disperato bisogno.

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