Matteo Chiarelli
Inizia cento anni fa la storia della motocicletta italiana e la sua patria è Milano. È il 1897 e nel capoluogo lombardo sfreccia per la prima volta un prototipo di «bicicletta a motore», creato dal celebre costruttore meneghino Edoardo Bianchi. Lesperimento finisce con un piccolo incendio e qualche ferita per il collaudatore, lo stesso Bianchi, ma allindustria milanese resta il primato nazionale del primo veicolo che funziona senza bisogno di pedalare.
Parte da qui il viaggio avventuroso che porterà lItalia delle due ruote a detenere, per tutto il XX secolo fino ad oggi, il primato dellinnovazione tecnologica ed estetica nel mondo della moto. «La motocicletta italiana. Un secolo su due ruote tra storia, arte e sport» è il titolo della mostra che la Fondazione Antonio Mazzotta (Foro Buonaparte 50) presenta fino al prossimo 12 marzo. È la prima grande mostra dedicata alla motocicletta italiana vista non come oggetto ma come fenomeno, con tutte le sue implicazioni storiche, artistiche e sportive.
In esposizione 35 moto, 20 opere darte, 50 manifesti, 120 fotografie, documenti originali e capi dabbigliamento storici. «La nostra scuola tecnica - afferma Marco Riccardi, curatore della mostra assieme a Adalberto Falletta, con la collaborazione di Uliano Lucas e Massimo Cirulli - si è sempre distinta per la capacità di battere strade impensabili, nel non aver paura di sperimentare nuove idee». Tra le moto più antiche in mostra ci sono la milanese Gilera (la prima fabbrica fu in corso XXII Marzo), modello VT 317 del 1909, di cui esiste un solo esemplare, più conosciuta come «la bicicletta», poiché sulla scocca di una bici montava un piccolo motore che superava comunque i 100 chilometri lora.
Quindi è esposta una Frera Grande Turismo 570 del 1914, una moto così affidabile per lepoca che venne scelta dal Regio Esercito Italiano. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la casa costruttrice, stanziata a Tradate, divenne addirittura la più importante fabbrica di motociclette in Italia. Infine una Guzzi Normale 500 del 1921, veicolo che Carlo Guzzi, i cui stabilimenti erano a Mandello del Lario, volle «affidabile, duraturo e che non richiedesse una particolare manutenzione». Tra gli altri modelli di pregio, il visitatore potrà ammirare una Gilera 500 Rondine del 39, nata da un progetto dellAeronautica e definita «la madre delle moderne quattro cilindri». Quindi una Moto Guzzi Otto cilindri 500 del 55, «la più straordinaria moto da competizione mai realizzata». E ancora una Moto Morini Bialbero 250 del 58, conosciuta come la «la monocilindrica più veloce del mondo».
Sono esposte poi la Guzzi Galletto del 50, nota come «la moto del parroco», perché consentiva ai preti la guida con la tonaca, quindi la Guzzi V7 Special del 69, in dotazione alla Polizia italiana e ai Corazzieri, e la celebre MV Agusta 350 3 cilindri del 65, una delle più famose moto da competizione, che, guidata dal campione Giacomo Agostini, vinse ben quattro titoli mondiali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.