Due secoli, la stessa famiglia

È il romanzo testamento di Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliege, da domani in tutte le librerie (Rizzoli, pagg. 864, euro 25). Ottocento pagine per raccontare due secoli di storia italiana e della sua famiglia: una saga che non si ferma all’aspetto cronachistico, ma dipinge le passioni, i caratteri, gli odi e gli amori che hanno spinto gli antenati di Oriana attraverso mille avventure, e che si sono ritrovati alla fine cristallizzati in lei stessa e nella sua esistenza da prima pagina. La storia inizia nel 1773, col matrimonio tra Carlo Fallaci e Caterina Zani: se queste nozze non fossero avvenute, e il rischio ci fu, al giornalismo italiano del secondo Novecento mancherebbe una colonna portante, e noi non potremmo parlare di questo romanzo.

Che prosegue poi attraverso guerre, come quella a cui partecipa Carlo contro i francesi di Napoleone; viaggi per mare, come quello di Francesco, che vendica il padre sgozzando una ventina di mori; e scoperte dell’America, in senso letterale, come quella di Anastasìa, pioniera del Far West e tenutaria di bordelli. Nonché bisnonna paterna dell’indimenticabile Oriana.

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